tag:blogger.com,1999:blog-22756429951566982182024-02-07T03:21:16.423+01:00Tu es Petrus - Newsdirettore Daniel DibisceglieDaniel Dibiscegliehttp://www.blogger.com/profile/04826341917242152613noreply@blogger.comBlogger244125tag:blogger.com,1999:blog-2275642995156698218.post-50220513726636115822015-10-26T17:03:00.005+01:002015-10-26T17:03:57.395+01:00++PAPA FRANCESCO A MILANO++<div style="background-color: white; border: 0px; color: #333333; float: none !important; font-family: 'open sans', sans-serif !important; font-size: 0.99em !important; letter-spacing: -0.03em; line-height: 22.2592px; margin-bottom: -4px; outline: 0px; padding-bottom: 8px; padding-left: 0px; padding-right: 10px !important; padding-top: 0px; vertical-align: baseline; width: auto !important;">
Domani, martedì 27 ottobre, in Duomo l'Arcivescovo di Milano, il cardinale Angelo Scola, annuncerà che sabato <b>7 maggio 2016</b> Sua Santità Papa Francesco si recherà in Visita pastorale alla Diocesi di Milano.</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; color: #333333; float: none !important; font-family: 'open sans', sans-serif !important; font-size: 0.99em !important; letter-spacing: -0.03em; line-height: 22.2592px; margin-bottom: -4px; outline: 0px; padding-bottom: 8px; padding-left: 0px; padding-right: 10px !important; padding-top: 0px; vertical-align: baseline; width: auto !important;">
L'annuncio sarà dato in occasione dell'incontro alle 10 dei sacerdoti ambrosiani con Sua Beatitudine, il cardinale Béchara Boutros Raï, Patriarca dei Maroniti in Libano.</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; color: #333333; float: none !important; font-family: 'open sans', sans-serif !important; font-size: 0.99em !important; letter-spacing: -0.03em; line-height: 22.2592px; margin-bottom: -4px; outline: 0px; padding-bottom: 8px; padding-left: 0px; padding-right: 10px !important; padding-top: 0px; vertical-align: baseline; width: auto !important;">
Il Patriarca interverrà alle 21 sempre in Duomo sul medesimo tema incontrando i laici della Diocesi.</div>
Daniel Dibiscegliehttp://www.blogger.com/profile/04826341917242152613noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2275642995156698218.post-32604074100256120042015-10-05T19:42:00.001+02:002015-10-05T19:43:31.483+02:00Don Andrea Migliavacca Vescovo di San MiniatoRedazione - Il Santo Padre Francesco, ha nominato il Can. Andrea Migliavacca vescovo titolare di San Miniato (PI). Ecco il profilo biografico di don Andrea pubblicato nel bollettino della Sala Stampa.<br />
<div style="background-color: white; font-family: Tahoma, Verdana, Segoe, sans-serif; font-size: 14.6667px;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.gonews.it/wp-content/uploads/2015/10/migliavacca_don_andrea.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://www.gonews.it/wp-content/uploads/2015/10/migliavacca_don_andrea.jpg" height="150" width="200" /></a></div>
<div style="background-color: white; font-family: Tahoma, Verdana, Segoe, sans-serif; font-size: 14.6667px;">
Il Rev.do Andrea Migliavacca è nato a Pavia il 29 agosto 1967. Ha conseguito il diploma delle medie superiori presso l’Istituto di ragioneria “Bordoni” di Pavia. Entrato nel Seminario diocesano nell’anno 1986, ha frequentato gli studi in preparazione all’ordinazione sacerdotale, che ha ricevuto il 27 giugno 1992, incardinandosi nella diocesi di Pavia.</div>
<div style="background-color: white; font-family: Tahoma, Verdana, Segoe, sans-serif; font-size: 14.6667px;">
Dal 1992 al 1996 è stato alunno del Pontificio Seminario lombardo a Roma, dove ha conseguito la laurea in Diritto Canonico presso la Pontificia Università Gregoriana nel 1996.</div>
<div style="background-color: white; font-family: Tahoma, Verdana, Segoe, sans-serif; font-size: 14.6667px;">
Ha svolto i seguenti incarichi: Vice Assistente di Azione Cattolica dei ragazzi dal 1996 al 2001; Notaio del Tribunale Ecclesiastico Diocesano dal 1996 al 2004 e Vicario Giudiziale aggiunto dal 1997 al 2005. Nel 1998 è stato nominato Segretario del Sinodo Diocesano. È stato Assistente Unitario di Azione Cattolica e Assistente Regionale del settore giovani dal 1998 al 2001; Incaricato per la Pastorale Giovanile dal 1999 al 2009; Assistente dei Giovani di Azione Cattolica dal 2001 al 2008; Amministratore Parrocchiale di San Genesio ed Uniti in Pavia dal 2007 al 2009; Assistente Scout AGESCI Pavia 1 dal 1996; Vice Cancelliere e Giudice del Tribunale Ecclesiastico Regionale Lombardo dal 1997; Rettore del Seminario Diocesano e Incaricato per le vocazioni dal 2001; Vicario Giudiziale dal 2007 e Canonico del capitolo della Cattedrale dal 2012.</div>
Daniel Dibiscegliehttp://www.blogger.com/profile/04826341917242152613noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2275642995156698218.post-60656793082887542322015-09-30T19:58:00.002+02:002015-09-30T19:58:43.539+02:00Morto a Lodi Mons. Claudio Baggini.<a href="http://www.concertodautunno.it/090313-sandionigi/090313-sandionigi-048.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://www.concertodautunno.it/090313-sandionigi/090313-sandionigi-048.jpg" height="150" width="200" /></a>(Daniel Dibisceglie) - Si è spento a Lodi Mons. Claudio Baggini, Vescovo emerito di Vigevano, nella mattinata di venerdì 25 settembre. I funerali sono stati celebrati lunedì 28 dal Cardinale Angelo Scola e dai Vescovi Lombardi in un affollatissimo Duomo di Vigevano, l'omelia è stata affidata a Mons. Maurizio Gervasoni, attuale Vescovo di Vigevano. Il feretro di Mons. Baggini è stato posto nel coro dei canonici nella Chiesa Cattedrale della città ducale.Daniel Dibiscegliehttp://www.blogger.com/profile/04826341917242152613noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2275642995156698218.post-77559025558148334992015-09-30T19:49:00.000+02:002015-09-30T19:49:55.895+02:00Siamo tornatiDopo un periodo di pausa dovuto ad una serie di problematiche tecniche, vi informiamo che da oggi riprendono ufficialmente le nostre attività.<br />
Grazie.Daniel Dibiscegliehttp://www.blogger.com/profile/04826341917242152613noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2275642995156698218.post-7720447806863543152014-04-26T11:35:00.001+02:002014-04-26T11:41:00.857+02:00Flash - BENEDETTO XVI CONCELEBRERA' ALLA MESSA DI CANONIZZAZIONI<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.direttanews.it/wp-content/uploads/benedetto_xvi_papa_francesco.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://www.direttanews.it/wp-content/uploads/benedetto_xvi_papa_francesco.jpg" height="143" width="200" /></a></div>
(D.D.) - Benedetto XVI ha accettato l'invito di papa Francesco ad essere presente alla Messa di Canonizzazioni, non solo sarà presente ma sarà anche tra i concelebranti, non necessariamente però sarà tra i concelebranti che saliranno poi sull'altare accanto al Santo Padre.</div>
redazionehttp://www.blogger.com/profile/02329412230661084893noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2275642995156698218.post-4820710859537715892014-04-26T11:22:00.001+02:002014-04-26T11:38:36.726+02:00Canonizzazioni: le delegazioni ufficiali<div style="text-align: justify;">
(D.D.) Numerossissime le delegazioni ufficiali dai vari stati che prenderanno parte alla Santa Messa con Canonizzazioni di domani.</div>
<a href="http://www.lettera43.it/upload/images/02_2014/l43-napolitano-renzi-140221213931_big.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://www.lettera43.it/upload/images/02_2014/l43-napolitano-renzi-140221213931_big.jpg" height="212" width="320" /></a>L'Italia sarà rappresentata dal Presidente della Repubblica On. Sen. Giorgio Napolitano accompagnato dalla consorte e dal Presidente del Consiglio dei Ministri Sig. Matteo Renzi e consorte, il sindaco di Sotto il Monte dott. Eugenio Bolognini, il sindaco di Bergamo dott. Franco Tentorio e rappresentanti istituzionali della Provincia di Bergamo e della Regione Lombardia.<br />
<div style="text-align: justify;">
Dalla Polonia saranno presenti il Presidente della Repubblica Bronislaw Komorowski, il Presidente del Parlamento, il Presidente del Senato e alcuni ex Presidenti della Repubblica tra cui Lech Walesa.<br />
Obama invia un suo consigliere per assistere alla celebrazione, rappresentati anche stati di religione islamica.</div>
redazionehttp://www.blogger.com/profile/02329412230661084893noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2275642995156698218.post-35465364553900257422014-04-26T10:38:00.000+02:002014-04-26T10:38:45.875+02:00Papa Francesco scrive ai fedeli Bergamaschi(D.D.) In occasione della canonizzazione dei Beati Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II il Santo Padre ha inviato una lettera ai fedeli Bergamaschi pubblicato su "L'Eco di Bergamo":<br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
Cari amici bergamaschi,</div>
<div style="text-align: justify;">
avvicinandosi il giorno
della canonizzazione del beato Giovanni XXIII, ho sentito il
desiderio di inviare questo saluto al vostro Vescovo Francesco, ai
sacerdoti, ai religiosi e alle religiose, ai fedeli laici della
Diocesi di Bergamo, ma anche a coloro che non appartengono alla
Chiesa e all’intera comunità civile bergamasca.</div>
<div style="text-align: justify;">
So quanto bene volete a
Papa Giovanni, e quanto lui ne voleva alla sua terra. Dal giorno
della sua elezione al Pontificato, il nome di Bergamo e di Sotto il
Monte sono diventati familiari in tutto il mondo e ancora oggi, a più
di cinquant’anni di distanza, essi sono associati al suo volto
sorridente e alla sua tenerezza di padre.</div>
<div style="text-align: justify;">
Vi invito a ringraziare
il Signore per il grande dono che la sua santità è stata per la
Chiesa universale, e vi incoraggio a custodire la memoria del terreno
nel quale essa è germinata: un terreno fatto di profonda fede
vissuta nel quotidiano, di famiglie povere ma unite dall’amore del
Signore, di comunità capaci di condivisione nella semplicità.</div>
<div style="text-align: justify;">
Certo, da allora il
mondo è cambiato, e nuove sono anche le sfide per la missione della
comunità cristiana. Tuttavia, quell’eredità può ispirare ancora
oggi una Chiesa chiamata a vivere la dolce e confortante gioia di
evangelizzare, ad essere compagna del cammino di ogni uomo, “fontana
del villaggio” alla quale tutti possono attingere l’acqua fresca
del Vangelo. Il rinnovamento voluto dal Concilio Ecumenico Vaticano
II ha aperto la strada, ed è una gioia speciale che la
canonizzazione di Papa Roncalli avvenga assieme a quella del beato
Giovanni Paolo II, che tale rinnovamento ha portato avanti nel suo
lungo pontificato.</div>
<div style="text-align: justify;">
Sono certo che anche la
società civile potrà sempre trovare ispirazione dalla vita del Papa
bergamasco e dall’ambiente che lo ha generato, ricercando modalità
nuove ed adatte ai tempi per edificare una convivenza basata sui
valori perenni della fraternità e della solidarietà.</div>
<div style="text-align: justify;">
Cari fratelli e sorelle,
affido questo mio messaggio all’«Eco di Bergamo», di cui il
giovane sacerdote Don Angelo Roncalli fu apprezzato collaboratore.
Quando poi il ministero lo portò lontano, egli ricevette sempre
dalle pagine dell’«Eco» la voce e il richiamo della sua terra. Vi
chiedo di pregare per me, mentre assicuro il mio ricordo e la
preghiera per tutti voi, in particolare per i sofferenti, per gli
ammalati — ricordando l’Ospedale cittadino che avete voluto
dedicare a Papa Giovanni — e per il Seminario diocesano, tanto caro
al suo cuore. A tutti invio, nell’imminenza delle feste pasquali,
la Benedizione Apostolica.</div>
<div style="text-align: right;">
(Libreria Editrice Vaticana - Eco di Bergamo)</div>
redazionehttp://www.blogger.com/profile/02329412230661084893noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2275642995156698218.post-49451991686414650482013-08-18T21:58:00.001+02:002013-08-18T21:58:08.820+02:00EccociEccoci di nuovo attivi, abbiamo aggiornato la grafica e i contenuti.<br />
Potete trovare, come promesso,<a href="http://tepnews-gmg.blogspot.it/"> i migliori momenti della GMG nel blog dedicato cliccando QUI</a>.<br />
Da mercoledì inizieremo col seguire di nuovo il Santo Padre, ci scusiamo per l'interruzione.redazionehttp://www.blogger.com/profile/02329412230661084893noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2275642995156698218.post-27756294687274799062013-07-26T18:14:00.001+02:002013-07-26T18:14:08.227+02:00GMG, lavori in corso<p>Siamo stati fermi in questo periodo per dei lavori in corso per un rinnovo del sito, dopo la GMG, da lunedì 29 luglio saremo attivi e pubblicheremo un reportage della GMG e degli incontri dei giovani nelle Diocesi e regioni ecclesiastiche italiane. Continuate a seguirci!</p> <p> </p> <p align="right">Lo Staff</p> redazionehttp://www.blogger.com/profile/02329412230661084893noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2275642995156698218.post-76881559103763081512013-04-05T12:10:00.001+02:002013-04-05T12:10:50.864+02:00La Settimana Santa di Papa Francesco<p align="justify"><img style="display: inline; float: right" align="right" src="http://farm9.staticflickr.com/8385/8600116890_943729f7d7.jpg" width="257" height="171">(Daniel Dibisceglie) – Una settimana Santa ricca di impegni e di emozioni quella di Papa Francesco, iniziata con la Messa Crismale del Giovedì Santo dove il Santo Padre ha ricordato ai sacerdoti che: “Il buon sacerdote si riconosce da come viene unto il suo popolo; questa è una prova chiara. (...) Non è precisamente nelle autoesperienze o nelle introspezioni reiterate che incontriamo il Signore: i corsi di autoaiuto nella vita possono essere utili, però vivere la nostra vita sacerdotale passando da un corso all’altro, di metodo in metodo, porta a diventare pelagiani, a minimizzare il potere della grazia, che si attiva e cresce nella misura in cui, con fede, usciamo a dare noi stessi e a dare il Vangelo agli altri”. Ha parlato anche di liturgia evidenziando che: “non è semplice ornamento e gusto per i drappi, bensì presenza della gloria del nostro Dio che risplende nel suo popolo vivo e confortato (...). L'unzione, cari fratelli, non è per profumare noi stessi e tanto meno perché la conserviamo in un'ampolla, perché l'olio diventerebbe rancido ... e il cuore amaro”.</p> <p align="justify"><img style="display: inline; float: left" align="left" src="http://farm9.staticflickr.com/8506/8600119544_f24c3b595b.jpg" width="160" height="240">Nel pomeriggio il Santo Padre ha celebrato la Messa in Coena Domini nell’istituto penitenziario per minori di Casal di Marmo, dove alla presenza dei 50 giovani detenuti ha lavato i piedi a 10 ragazzi e due ragazze. Nell’omelia ha sottolineato il dovere di aiutare gli altri: “Come prete e come vescovo devo essere al vostro servizio. Ma è un dovere che mi viene dal cuore: lo amo”. <br>Papa Francesco ha evidenziato l’importante gesto della lavanda dei piedi: “Questo è commovente. Gesù che lava i piedi ai suoi discepoli. Pietro non capiva nulla, rifiutava. Ma Gesù gli ha spiegato. Gesù - Dio - ha fatto questo! E Lui stesso spiega ai discepoli: 'Capite quello che ho fatto per voi? Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come ho fatto io' (Gv 13,12-15). È l’esempio del Signore: Lui è il più importante e lava i piedi, perché fra noi quello che è il più alto deve essere al servizio degli altri. E questo è un simbolo, è un segno, no?</p> <p>Lavare i piedi è: 'io sono al tuo servizio'. E anche noi, fra noi, non è che dobbiamo lavare i piedi tutti i giorni l’uno all’altro, ma che cosa significa questo? Che dobbiamo aiutarci, l’un l’altro. A volte mi sono arrabbiato con uno, con un’altra … ma… lascia perdere, lascia perdere, e se ti chiede un favore, fatelo. Aiutarci l’un l’altro: questo Gesù ci insegna e questo è quello che io faccio, e lo faccio di cuore, perché è mio dovere. Come prete e come vescovo devo essere al vostro servizio. Ma è un dovere che mi viene dal cuore: lo amo. Amo questo e amo farlo perché il Signore così mi ha insegnato. Ma anche voi, aiutateci: aiutateci sempre. L’un l’altro. E così, aiutandoci, ci faremo del bene. Adesso faremo questa cerimonia di lavarci i piedi e pensiamo, ciascuno di noi pensi: 'Io davvero sono disposta, sono disposto a servire, ad aiutare l’altro?'. Pensiamo questo, soltanto. E pensiamo che questo segno è una carezza di Gesù, che fa Gesù, perché Gesù è venuto proprio per questo: per servire, per aiutarci”. <p align="justify">Prima del ritorno in Vaticano, Papa Francesco ha ringraziato i giovani per la loro accoglienza e ha detto loro: "Non lasciatevi rubare la speranza!". Un giovane ha chiesto al Papa perché avesse deciso di recarsi in visita<img style="display: inline; float: right" align="right" src="http://farm9.staticflickr.com/8253/8601937015_4f6bda3246.jpg" width="201" height="341"> nell'Istituto penitenziario ed il Papa ha risposto che a spingerlo era stato un sentimento che è venuto dal cuore. Prima di decidere la visita a Casal del Marmo, il Papa aveva chiesto: "Dove sono quelli che forse mi aiuteranno di più ad essere umile, ad essere servitore come deve essere un vescovo? Dove sono quelli a cui piacerebbe una mia visita? E mi hanno detto "Casal del Marmo, forse". E quando me l'hanno detto, sono venuto qui. Ma dal cuore è venuto quello, soltanto. Le cose del cuore non hanno spiegazione, vengono solo. Grazie, eh!". Papa Francesco, prima di congedarsi ha infine salutato tutti con queste parole: "Adesso mi congedo. Grazie tante della vostra accoglienza. Pregate per me e non lasciatevi rubare la speranza. Sempre avanti!. Grazie tante!". <p align="justify">Il Secondo giorno del Triduo Pasquale il Santo Padre ha celebrato in San Pietro la celebrazione della Passione del Signore, dopo aver ascoltato il racconto della Passione secondo il Vangelo di Giovanni il predicatore della Casa Pontificia Padre Cantalamessa ha tenuto la sua omelia. Nella serata il Santo Padre ha presieduto il pio esercizio della Via Crucis, i testi sono stati curati da giovani libanesi, sotto la guida di Sua Beatitudine il Cardinale Boutros Rai. Al termine il Papa ha tenuto un breve discorso: “Cari fratelli e sorelle, vi ringrazio di aver partecipato numerosi a questo momento di intensa preghiera. E ringrazio anche tutti coloro che si sono uniti a noi tramite i mezzi di comunicazione, specialmente le persone malate e anziane.</p> <p align="justify">Non voglio aggiungere tante parole. In questa notte deve rimanere una sola parola, che è la Croce stessa. La Croce di Gesù è la Parola con cui Dio ha risposto al male del mondo. A volte ci sembra che Dio non risponda al male, che rimanga in silenzio. In realtà Dio ha parlato, ha risposto, e la sua risposta è la Croce di Cristo: una Parola che è amore, misericordia, perdono. È anche giudizio: Dio ci giudica amandoci. Ricordiamo questo: Dio ci giudica amandoci. Se accolgo il suo amore sono salvato, se lo rifiuto sono condannato, non da Lui, ma da me stesso, perché Dio non condanna, Lui solo ama e salva. <p align="justify">Cari fratelli, la parola della Croce è anche la risposta dei cristiani al male che continua ad agire in noi e intorno a noi. I cristiani devono rispondere al male con il bene, prendendo su di sé la Croce, come Gesù. Questa sera abbiamo sentito la testimonianza dei nostri fratelli del Libano: sono loro che hanno composto queste belle meditazioni e preghiere. Li ringraziamo di cuore per questo servizio e soprattutto per la testimonianza che ci danno. Lo abbiamo visto quando il Papa Benedetto è andato in Libano: abbiamo visto la bellezza e la forza della comunione dei cristiani di quella Terra e dell’amicizia di tanti fratelli musulmani e di molti altri. È stato un segno per il Medio Oriente e per il mondo intero: un segno di speranza. <p align="justify">Allora continuiamo questa Via Crucis nella vita di tutti i giorni. Camminiamo insieme sulla via della Croce, camminiamo portando nel cuore questa Parola di amore e di perdono. Camminiamo aspettando la Risurrezione di Gesù, che ci ama tanto. È tutto amore”. <p align="justify">Nella Veglia Pasquale, celebrata alle 20.30 di Sabato, il Santo Padre ha invitato i fedeli ad accettare Gesù con queste parole: “Fratelli e sorelle, non chiudiamoci alla novità che Dio vuole portare nella nostra vita! Siamo spesso stanchi, delusi, tristi, sentiamo il peso dei nostri peccati, pensiamo di non farcela. Non chiudiamoci in noi stessi, non perdiamo la fiducia, non rassegniamoci mai: non ci sono situazioni che Dio non possa cambiare, non c’è peccato che non possa perdonare se ci apriamo a Lui. (…) Accetta allora che Gesù Risorto entri nella tua vita, accoglilo come amico, con fiducia: Lui è la vita! Se fino ad ora sei stato lontano da Lui, fa’ un piccolo passo: ti accoglierà a braccia aperte. Se sei indifferente, accetta di rischiare: non sarai deluso. Se ti sembra difficile seguirlo, non avere paura, affidati a Lui, stai sicuro che Lui ti è vicino, è con te e ti darà la pace che cerchi e la forza per vivere come Lui vuole”. <p align="justify"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhwRvgHA5rjyqoPg6Yd2WhzwrlQ5lqp3AyJgCpMld2EEP2b3eKAJEXyPdkkjqTpvFbnpseMtH7yQCr7d6YTovZrXj9gbvxNNYsFMR3rGJZqhIsZCvzprQefn46WlHPZIZVAobZFeNRosw4/s1600-h/image%25255B4%25255D.png"><img style="background-image: none; border-bottom: 0px; border-left: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; display: inline; float: left; border-top: 0px; border-right: 0px; padding-top: 0px" title="image" border="0" alt="image" align="left" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgXkZ2BKN3sUUMYSzfHrBJ4MrFfdcKM2N40wfYj2FItK3Ei-tYXBjSBmT_tcKM5GJgt47wwx0ubWCYyZzVKEdADocYyu3y1Es9LGqvkJhjlqWVfdXFIDv_WVWCweRPSHSrrFpUgMUjPVoI/?imgmax=800" width="489" height="394"></a>Domenica ha celebrato in Piazza San Pietro la Santa Messa del giorno di Pasqua, numerosi pellegrini hanno manifestato la loro vicinanza al Santo Padre con striscioni, applausi e cori. Nel Messaggio Urbi et Orbi ha rivolto ai fedeli parole per la Pace: “</p> <p align="justify">E così domandiamo a Gesù risorto, che trasforma la morte in vita, di mutare l’odio in amore, la vendetta in perdono, la guerra in pace. Sì, Cristo è la nostra pace e attraverso di Lui imploriamo pace per il mondo intero. <p align="justify">Pace per il Medio Oriente, in particolare tra Israeliani e Palestinesi, che faticano a trovare la strada della concordia, affinché riprendano con coraggio e disponibilità i negoziati per porre fine a un conflitto che dura ormai da troppo tempo. Pace in Iraq, perché cessi definitivamente ogni violenza, e, soprattutto, per l’amata Siria, per la sua popolazione ferita dal conflitto e per i numerosi profughi, che attendono aiuto e consolazione. Quanto sangue è stato versato! E quante sofferenze dovranno essere ancora inflitte prima che si riesca a trovare una soluzione politica alla crisi? <p align="justify">Pace per l’Africa, ancora teatro di sanguinosi conflitti. In Mali, affinché ritrovi unità e stabilità; e in Nigeria, dove purtroppo non cessano gli attentati, che minacciano gravemente la vita di tanti innocenti, e dove non poche persone, anche bambini, sono tenuti in ostaggio da gruppi terroristici. Pace nell’est della Repubblica Democratica del Congo e nella Repubblica Centroafricana, dove in molti sono costretti a lasciare le proprie case e vivono ancora nella paura. <p align="justify">Pace in Asia, soprattutto nella Penisola coreana, perché superino le divergenze e maturi un rinnovato spirito di riconciliazione. <p align="justify">Pace a tutto il mondo, ancora così diviso dall’avidità di chi cerca facili guadagni, ferito dall’egoismo che minaccia la vita umana e la famiglia, egoismo che continua la tratta di persone, la schiavitù più estesa in questo ventunesimo secolo; la tratta delle persone è proprio la schiavitù più estesa in questo ventunesimo secolo!. Pace a tutto il mondo, dilaniato dalla violenza legata al narcotraffico e dallo sfruttamento iniquo delle risorse naturali! Pace a questa nostra Terra! Gesù risorto porti conforto a chi è vittima delle calamità naturali e ci renda custodi responsabili del creato. <p align="justify">Cari fratelli e sorelle, a tutti voi che mi ascoltate da Roma e da ogni parte del mondo, rivolgo l’invito del Salmo: «Rendete grazie al Signore perché è buono, / perché il suo amore è per sempre. / Dica Israele: / “Il suo amore è per sempre”» (Sal 117,1-2)”. Infine ha ringraziato i fedeli in Piazza con queste parole: “Cari fratelli e sorelle, <p align="justify">giunti da ogni parte del mondo in questa piazza, cuore della cristianità, e tutti voi che siete collegati attraverso i mezzi della comunicazione, rinnovo il mio augurio: Buona Pasqua! Portate nelle vostre famiglie e nei vostri paesi il messaggio di gioia, di speranza, e di pace che ogni anno, in questo giorno, si rinnova con forza. Il Signore Risorto, vincitore del peccato e della morte, sia di sostegno a tutti, specialmente ai più deboli e bisognosi. Grazie per la vostra presenza e la testimonianza della vostra fede. Un pensiero e un grazie in particolare per il dono dei bellissimi fiori che provengono dai Paesi Bassi. A tutti ripeto con affetto: Cristo Risorto guidi tutti voi e l'intera umanità su sentieri di giustizia, di amore e di pace”. redazionehttp://www.blogger.com/profile/02329412230661084893noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2275642995156698218.post-90115501531936610972013-03-26T11:21:00.001+01:002013-03-26T11:21:58.953+01:00L’abbandono di Magdi<p align="justify">(<a href="http://2.andreatornielli.it/">Andrea Tornielli – La Stampa</a> ) - Magdi Cristiano Allam, già vicedirettore del “Corriere della Sera” e ora leader del movimento politico “Io amo l’Italia”, convertito al cristianesimo e battezzato personalmente da Benedetto XVI nel 2008 con padrino di battesimo il parlamentare pidiellino Maurizio Lupi, <strong>ha annunciato la sua decisione di lasciare la Chiesa</strong>. E così come le motivazioni della sua conversione erano state spiegate in un lungo articolo autobiografico sul quotidiano di via Solferino, anche le ragioni del suo repentino abbandono sono state affidate alle pagine di un quotidiano, “Il Giornale”. <p align="justify"><img style="display: inline; float: left" align="left" src="http://tuttacronaca.files.wordpress.com/2013/03/battesimo-chiesa-tuttacronaca.jpg" width="299" height="207">“La mia conversione al cattolicesimo, avvenuta per mano di Benedetto XVI nella notte della Veglia Pasquale il 22 marzo 2008, <strong>la considero conclusa ora in concomitanza con la fine del suo papato</strong>“, scrive Magdi Allam.</p> <p align="justify">“Sono stati cinque anni di passione in cui ho toccato con mano la vicissitudine del vivere da cattolico salvaguardando <strong>nella verità e in libertà ciò che sostanzia l’essenza del mio essere persona come depositario di valori non negoziabili</strong>, di un’identità certa, di una civiltà di cui inorgoglirsi, di una missione che dà un senso alla vita”. <p align="justify">“<strong>La Papalatria che ha infiammato l’euforia per Francesco </strong>I e ha rapidamente <strong>archiviato Benedetto XVI</strong>, è stata solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso di un quadro complessivo di incertezze e dubbi sulla Chiesa… Se proprio Benedetto XVI denunciando la «dittatura del relativismo» mi aveva attratto e affascinato, la verità è <strong>che la Chiesa è fisiologicamente relativista</strong>“. <p align="justify">“Ciò fa sì che la Chiesa – continua Magdi Allam – assume posizioni ideologicamente contrarie alla Nazione come identità e civiltà da preservare, predicando di fatto il superamento delle frontiere nazionali. <strong>Come conseguenza la Chiesa è fisiologicamente buonista</strong>… Infine prendo atto che la Chiesa è fisiologicamente tentata dal male, inteso come violazione della morale pubblica, <strong>dal momento che impone dei comportamenti che sono in conflitto con la natura umana, quali il celibato sacerdotale, l’astensione dai rapporti sessuali al di fuori del matrimonio, l’indissolubilità del matrimonio</strong>, in aggiunta alla tentazione del denaro”. <p align="justify">“Ciò che più di ogni altro fattore mi ha allontanato dalla Chiesa <strong>è il relativismo religioso e in particolare la legittimazione dell’islam</strong> come vera religione…”. Allam conclude: “Continuerò a credere nel Gesù che ho sempre amato e a identificarmi orgogliosamente <strong>nel cristianesimo come la civiltà </strong>che più di altre avvicina l’uomo al Dio che ha scelto di diventare uomo e che più di altre sostanzia l’essenza della nostra comune umanità. Continuerò a difendere laicamente i valori non negoziabili della sacralità della vita, della centralità della famiglia naturale, della dignità della persona, della libertà religiosa”. <p align="justify">Insomma, all’origine del clamoroso gesto, la goccia che ha fatto traboccare il vaso, <strong>sarebbe stata la “Papalatria” nei confronti di Francesco </strong>- evidentemente l’ondata spontanea di simpatia umana provocata dal nuovo Pontefice e dai suoi primi gesti scatena l’orticaria in qualcuno – ma soprattutto il fatto che Papa Bergoglio abbia salutato la delegazione islamica venuta a Roma per il suo insediamento dicendo – in linea con il Concilio e i papi suoi immediati predecessori, Ratzinger compreso – che bisogna dialogare. Certo, qualcuno avrebbe preferito che la delegazione islamica <strong>fosse stata fermata all’aeroporto dagli alabardieri svizzeri e rispedita al mittente</strong>, o meglio <strong>rinchiusa nelle celle vaticane </strong>appena ritinteggiate, o magari messa alla gogna. <p align="justify">Francesco, con le sue scarpe grosse, avrebbe <strong>almeno potuto fare lo sgambetto ai dignitari musulmani venuti a omaggiarlo</strong>, li avrebbe potuti far legare, <strong>lasciare per almeno una notte all’addiaccio nei giardini vaticani </strong>in attesa di loro eventuale conversione (possibilmente più convinta di quella di Magdi, please). In caso contrario li avrebbe potuto trattenere come schiavi <strong>adibendoli a ruoli di bassa manovalanza</strong>… Invece il Papa, immemore della civiltà cristiana e dell’onore della Nazione Italiana tanto amata dal Nostro, <strong>li ha ricevuti e ha persino stretto loro la mano!</strong> Probabilmente l’ha fatto non essendo cosciente ciò che avrebbe provocato questo suo gesto di non inimicizia nei confronti dei musulmani: l’abbandono di Magdi Allam… <p align="justify">Due piccole chiose: non mi permetto di leggere nel cuore delle persone, mi dispiace che Magdi sia arrivato a questa decisione, ma leggo i giornali e a mio avviso le ragioni profondamente “civili” e anti-islamiche della conversione di Allam erano piuttosto evidenti fin dall’inizio. Per questo mi piacerebbe qualche riflessione da parte di chi ha organizzato il battesimo papale la notte di Pasqua e ha portato il giro per l’Italia Magdi (Cristiano) Allam come una Madonna pellegrina, <strong>presentando la sua storia personale come esempio di ratzingeriano connubio tra fede, ragione e religione civile identitaria </strong>da usare come una clava (povero Benedetto XVI!). E facendo sì che catechizzasse tanti poveri “buonisti”, <strong>cattolici dalla nascita senza il nerbo e la schiena dritta di certi convertiti</strong>, magari ancora propensi a tendere la mano all’immigrato prima ancora che esibisca il permesso di soggiorno e seguaci di un “re crocifisso” (per citare il buonista Papa Francesco) che si è fatto uccidere invece di fulminare suoi aguzzini. <p align="justify">L’ultima annotazione riguarda un passaggio <strong>a mio avviso illuminante dell’articolo di Magdi Allam, che mi ha particolarmente colpito </strong>e che non riesco a incastonare bene nel resto del discorso, tutto intriso di principi non negoziabili, religione civile e cristianesimo identitario. E’ quello in cui dice che la Chiesa “impone dei comportamenti che sono in conflitto con la natura umana”, quali “l’astensione dai rapporti sessuali al di fuori del matrimonio, l’indissolubilità del matrimonio”. C’entra anche questo nella sua decisione di lasciare la Chiesa cattolica dopo appena cinque anni? redazionehttp://www.blogger.com/profile/02329412230661084893noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2275642995156698218.post-65438381848884197892013-03-25T15:56:00.001+01:002013-03-25T15:56:08.157+01:00I giovani e la politica: una sfida possibile<p>(Matteo Cuturello) - Dopo l’ultima tornata elettorale, il nostro Paese, che prima aveva una guida, si trova in questi giorni,senza un governo stabile. <br>Il sorprendente - e disarmante - risultato elettorale, che ha spalancato le porte ad un movimento composto da opportunisti, persone che si dicono “stufe della politica” e con“voglia di cambiamento”. <br>Per carità, la voglia di cambiamento è più che legittima, ma con i dovuti modi. Chi durante la campagna elettorale ha predicato bene, adesso, che si trova a dovere rendere<br>conto a qualche milione di elettori, non potrà che razzolare male, perchè l’ambiante del Palazzo è ormai stantio, logoro e putrescente.<br>Con il passare degli anni e delle legislature, è venuta meno la dimensione sociale della politica, e di<br>conseguenza la stretta rete di relazioni intessute tra i cittadini si sta smagliando. Non è possibile pensare alla politica senza un rapporto con l’altro, facendo prevalere l’individualismo (cfr l’intervista al card. C. Caffarra riportata dall’articolo di M. Giardina “il comandamento di costruire”, Tempi).<br>In un’ottica di cambiamento, i giovani hanno un ruolo fondamentale, dal momento che sono chiamati in prima persona a decidere del futuro del proprio Paese.<br>Come disse Aldo Moro durante il discorso all’XI Congresso Nazionale della DC nel giugno del 1969, “la richiesta di innovazione comporta la richiesta di partecipazione; non è solo una rivendicazione, ma anche un dovere e una assunzione di responsabilità”. Che tradotto, significa proprio l’esatto contrario di ciò che si sta verificando in Italia nel XXI secolo: i giovani, il futuro di un Paese, che si trovano a dovere esprimere una preferenza, lo fanno senza delle reali motivzioni, ma per simpatia o opportunismo.<br>Di politica e giovani ha parlato - e parla tutt’oggi - la Chiesa, dapprima con le encicliche sociali di Papa Leone XIII (una su tutte è la Rerum Novarum, scritta nel 1891), per continuare con Papa Giovanni Paolo II, che celebra il centenario della Rerum Novrum. Il Papa Beato scrive: “il patrimonio dei valori tramandati e acquisiti è sempre sottoposto dai giovani a contestazione. Contestare non vuole dire distruggere o rifiutare in modo aprioristico, ma vuole significare soprattutto mettere alla prova nella propria vita e rendere quei valori più vivi”.<br>Questo patrimonio si è, con il passare degli anni, sempre più impoverito, fino ad arrivare inesorabilmente a una condizione de sterilità morale e sociale. Il card. Caffarra, nell’intervista citata,<br>afferma che “pensiamo di potere costruire una società fra soggetti affettivamente asociali, dove la persona umana non ha più nessun rapporto originario con l’altro. Ma allora ci si domanda: perchè<br>devo essere morale?”.<br>Il porporato continua dicendo: [oggi] “sembriamo in un vicolo cieco e subiamo la supremazia dell’economico sul politico”, e che “non si costruisce niente se non si prende coscienza della visione<br>che si ha della vita umana”.<br>La sfida che la classe politica, oggi, dovrebbe accettare è proprio questa: prendere coscienza della<br>vita umana, e fare ciò che è in loro facoltà per preservarla e fare si che sia condotta nel modo più<br>dignitoso possibile, nel caso si verifichino condizioni che ne impediscano la piena manifestazione.<br>Purtroppo, però, è di gran lunga più facile e comodo rimanere appollaiati al proprio cadreghino<br>che sporcarsi le mani per cambiare un Paese.<br>È una bella sfida, e speriamo che qualcuno la accolga seriamente.</p> redazionehttp://www.blogger.com/profile/02329412230661084893noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2275642995156698218.post-44443097549955586632013-03-21T11:36:00.001+01:002013-03-21T11:36:56.113+01:00Giuseppe, modello per il Papa<p>(<a href="http://2.andreatornielli.it/">Andrea Tornielli</a>) - Chi si aspettava una grande omelia programmatica del pontificato sarà rimasto sorpreso. <strong>Papa Francesco ha parlato della fede, della forza e della tenerezza di un santo a cui è devotissimo </strong>e che la Chiesa ieri ha festeggiato: Giuseppe. È lui il modello al quale il nuovo vescovo di Roma vuole ispirarsi. <p>«Non dimentichiamo mai che il vero potere è il servizio e che anche il Papa per esercitare il potere deve entrare sempre più in quel servizio che ha il suo vertice luminoso sulla Croce; deve guardare al servizio umile, concreto, ricco di fede, di san Giuseppe e <strong>come lui aprire le braccia per custodire tutto il popolo di Dio e accogliere con affetto e tenerezza l’intera umanità, specie i più poveri</strong>, i più deboli, i più piccoli… Solo chi serve con amore sa custodire!». <p><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgUxVFBpbQKBCwTXAwiNS9GO4Dgg0KYAcvcD_pb2B5XKJYjtW8z4HteaOFD1tL1i26Wkfe_IUQ6EQbhXBdQ3LZJobQ4f0PT3z1GbVZXBlIN_a5C5e_6hDZtpFU9v0QZaxGKVy5FE_x2Tvw/s1600-h/579148_10151321390175636_1433028509_n%25255B5%25255D.jpg"><img style="background-image: none; border-bottom: 0px; border-left: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; display: inline; float: left; border-top: 0px; border-right: 0px; padding-top: 0px" title="579148_10151321390175636_1433028509_n" border="0" alt="579148_10151321390175636_1433028509_n" align="left" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-Mw3lKZzikqW0htTMJQE4XL46f1zqvaIpPiKusGtvbA-t-gs88NhRp2jE43UqilfIGYTqGNRqgvShjMKkW-8fPDDgs_-CeWWAOgM_ntvoRJu8vjlbGHgxCU5DjXsKnvbPgRvDZ4itHlA/?imgmax=800" width="293" height="389"></a>Ecco il programma del pontificato: «servire» umilmente, tornando all’essenziale, per comunicare <strong>il messaggio della misericordia di un Dio che si è sacrificato sulla croce</strong>. Servire concretamente. E poi «custodire» aprendo le braccia, accogliendo con tenerezza tutta l’umanità, in particolare i poveri, i piccoli, i deboli. <p>Dopo aver rivolto un pensiero al predecessore Joseph Ratzinger, che festeggiava l’onomastico, e dopo aver salutato le delegazioni presenti citando esplicitamente i rappresentanti della comunità ebraica, il nuovo Papa nell’omelia ha tratteggiato la figura di san Giuseppe. Predicando in piedi, senza la mitria sul capo, ha sottolineato che la missione affidata da Dio al carpentiere di Nazaret è quella di essere «custode». <p>Giuseppe, ha vissuto la sua vocazione di custode «<strong>nella costante attenzione a Dio, aperto ai suoi segni, disponibile al suo progetto, non tanto al proprio</strong>». Si è lasciato guidare «dalla volontà di Dio, e proprio per questo è ancora più sensibile alle persone che gli sono affidate, sa leggere con realismo gli avvenimenti, è attento a ciò che lo circonda, e sa prendere le decisioni più sagge». <p><strong>I cristiani, come Giuseppe, custodiscono Cristo nella loro vita «per custodire gli altri, per custodire il creato». </strong>Ma Francesco ha ricordato che la «vocazione del custodire» riguarda tutti, non solo i cristiani. «È il custodire l’intero creato, la bellezza del creato… è l’avere rispetto per ogni creatura di Dio e per l’ambiente in cui viviamo. È il custodire la gente, l’aver cura di tutti, di ogni persona, con amore, specialmente dei bambini, dei vecchi, di coloro che sono più fragili e che spesso sono nella periferia del nostro cuore». <p>È anche, ha continuato il Papa, «<strong>l’aver cura l’uno dell’altro nella famiglia</strong>: i coniugi si custodiscono reciprocamente, poi come genitori si prendono cura dei figli, e col tempo anche i figli diventano custodi dei genitori. È il vivere con sincerità le amicizie, che sono un reciproco custodirsi nella confidenza, nel rispetto e nel bene. In fondo, tutto è affidato alla custodia dell’uomo, ed è una responsabilità che ci riguarda tutti». <p>Quando viene «l’uomo viene meno a questa responsabilità di custodire», allora «trova spazio la distruzione e il cuore inaridisce». In ogni epoca della storia, ha detto il Papa «c<strong>i sono degli “Erode” che tramano disegni di morte, distruggono e deturpano il volto dell’uomo e della donna</strong>». Francesco ha quindi chiesto «<strong>a tutti coloro che occupano ruoli di responsabilità in ambito economico, politico o sociale</strong>» come pure a tutti gli uomini di essere <strong>«”custodi” della creazione</strong>, del disegno di Dio iscritto nella natura, custodi dell’altro, dell’ambiente; non lasciamo che segni di distruzione e di morte accompagnino il cammino di questo nostro mondo!» <p>Ma per essere capaci di custodire, ha spiegato Francesco, bisogna evitare «che l’odio, l’invidia, la superbia» sporchino la vita. <strong>Il Papa ha citato per sei volte la parola tenerezza</strong>. Custodire e prendersi cura «chiede bontà, chiede di essere vissuto con tenerezza». <strong>E la tenerezza, ha concluso, «non è la virtù del debole, anzi, al contrario</strong>, denota fortezza d’animo e capacità di attenzione, di compassione, di vera apertura all’altro». Per questo «non dobbiamo avere timore» della bontà e della tenerezza. <p>«Custodire il creato, ogni uomo ed ogni donna, con uno sguardo di tenerezza e amore, <strong>è aprire l’orizzonte della speranza</strong>, è aprire uno squarcio di luce in mezzo a tante nubi». redazionehttp://www.blogger.com/profile/02329412230661084893noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2275642995156698218.post-34526165999557188382013-03-21T11:26:00.001+01:002013-03-21T11:32:56.430+01:00Habemus Papam, un seminarista racconta la fumata bianca<p>(<a href="http://www.regnumchristi.org/italiano/index.phtml">Fr. Luca Maria Centomo L.C.</a>) </p> <p align="center">Annuntio vobis gaudium magnum; <p align="center"><strong><font size="4">habemus Papam:</font></strong> <p align="center">Eminentissimum ac Reverendissimum Dominum, <p align="center">Dominum<strong> <font size="4">Georgium Marium</font></strong> <p align="center">Sanctae Romanae Ecclesiae Cardinalem<strong> <font size="4">Bergoglio</font></strong> <p align="center">qui sibi nomen imposuit<strong> <font size="4">Franciscum</font></strong> <p align="justify"><b>Solo oggi sono riuscito a sedermi davanti al computer</b> per metter giù, nero su bianco, i pensieri che sono affiorati nel mio cuore in questi giorni così intensi, qui, a Roma, centro della cristianità. <p align="justify"><b>Non sbaglio quando dico</b> “i pensieri del cuore”, perché in occasioni come queste solo il cuore può penetrare con più profondità la storia, poiché solo il cuore possiede ragioni che la mente ignora. <p align="justify"><b>Mi riferisco al fatto</b> che 100mila persone sono balzate, dai viottoli di Roma, in piazza San Pietro, quando, dopo la fumata bianca, hanno cominciato a suonare anche le campane, quelle stesse campane che hanno dato l’addio a Benedetto XVI e che ora hanno accolto Francesco. Mi viene la pelle d’oca... <p align="justify"><b><i>Chi</i></b> <b>sono andate a vedere</b> queste 100mila persone, mercoledì scorso, dopo il lavoro, sotto la pioggerellina che tormentava Roma? Il Papa! <i>Habemus Papam</i>! Ditemi, voi,<i>chi</i> siete andati a vedere? Un uomo? L’uomo non ci importava. Poteva essere qualsiasi “Cardinale di Santa Romana Chiesa”, alla gente importava solo che dopo 13 giorni di sede vacante, Dio aveva ridato la sua guida, il suo Pastore alla Chiesa! Infatti, chi lo conosceva? Pochi, realmente pochi. <b>I media</b> non lo avevano per niente considerato come possibile candidato. <p align="justify"><b>Ma chi è il candidato</b>, se non quell’uomo che Dio si è scelto per il suo Popolo Santo? Ecco, Dio ci ha donato il successore di Pietro e si chiama Francesco! Sì, <i>habemus papam</i>! Chi si sarebbe mai aspettato un papa polacco, eppure abbiamo forse qualcosa da ridire su Giovanni Paolo II? E di Ratzinger… “no, non ci sa fare, è un teologo, è poco carismatico… ” eppure a chi non si è stretto il cuore quando quell’elicottero ha salutato i fedeli e tutto il mondo, come se fosse in un’altra dimensione, tra Cielo e Terra? Sì, Dio non abbandona mai la Sua Chiesa ed ora ci dona Francesco! Povertà e Pace! «Preghiamo per tutto il mondo, perché ci sia una grande fratellanza». <p align="justify"><b>Non vi dico che emozione alla fumata bianca</b>! Via, salto in macchina e a tutta birra verso il Vaticano. Dire che avevo il cuore in gola è poco, le lacrime agli occhi no, perché sennò mi sarei stampato sul primo semaforo cercando disperatamente di evitare il consueto traffico romano. La città era in delirio. Roma aveva di nuovo il suo Vescovo e Papa! <p align="justify"><b>«E adesso vorrei dare la benedizione</b>, ma prima – prima, vi chiedo un favore: prima che il vescovo benedica il popolo, vi chiedo che voi preghiate il Signore perché mi benedica: la preghiera del popolo, chiede la Benedizione per il suo Vescovo. Facciamo in silenzio questa preghiera di voi su di me». <p align="justify"><b>Per un minuto è calato un silenzio di pace</b> davvero di fratellanza universale. Ho provato lo stesso quando, alla <a href="http://www.regnumchristi.org/italiano/articulos/articulo.phtml?id=34563&se=364&ca=198&te=782">“GMG” di Madrid</a>, 2 milioni di ragazzi sono rimasti in assoluto silenzio, per una decina di minuti, davanti a Cristo Eucaristia, nella spianata di <i>Cuatro Vientos</i>. Quel silenzio è stato soave, leggero come la brezza che passò sulla grotta di Elia (<i>1Re</i> 19,12)… in esso s’innalzava lo Spirito Santo, che ogni fedele stava invocando sul suo nuovo Pastore. <p align="justify"><b>La gente si abbracciava e pregava</b>, come se si fosse conosciuta da sempre. Tutti, quel giorno, eravamo davvero fratelli… <p align="justify"><b>In quest’anno</b>, iniziato con Benedetto XVI e che ora continua con Francesco, la fede ha dimostrato d’essere viva, nella nostra Chiesa, ci ha dimostrato che uniti possiamo davvero conquistare il mondo per Cristo e la gloria del Padre! <p align="justify"><b>Carissimi</b>, questo davvero è stato l’Anno della Fede! Con Giovanni Paolo II, Dio ci ha dato un sacerdote che, come Cristo, si è offerto come vittima, per mostrarci il valore del sacrificio della sofferenza; con Benedetto XVI, Dio ci ha dato un profeta, che ha ispirato i nostri cuori, illuminato le nostre menti ed anche estirpato il male che risiedeva nel suo popolo; ora, con Francesco, Dio nella festa del papà ci offre un padre che ci dona tutta la misericordia e l’amore di Dio! <p align="justify">VIVA IL PAPA! <p align="right"><a href="http://www.regnumchristi.org">www.regnumchristi.org</a></p> redazionehttp://www.blogger.com/profile/02329412230661084893noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2275642995156698218.post-74902689454552013302013-03-20T13:09:00.001+01:002013-03-20T13:13:07.185+01:00La nostra edizione straordinaria<p>Leggi a schermo intero cliccando sulla freccia.</p> <p><object classid="clsid:D27CDB6E-AE6D-11cf-96B8-444553540000"<br /> width="365" height="400"<br /> codebase="http://fpdownload.macromedia.com/get/flashplayer/current/swflash.cab"><br /> <param name="movie" value="https://acrobat.com/Clients/current/ADCMainEmbed.swf" /><br /> <param name="quality" value="high" /><br /> <param name="wmode" value="transparent" /><br /> <param name="bgcolor" value="#202020" /><br /> <param name="allowScriptAccess" value="sameDomain" /><br /> <param name="allowFullScreen" value="true" /><br /> <param name="flashvars" value="d=-yV51fKgPXLLw56sURWXgw" /><br /> <embed src="https://acrobat.com/Clients/current/ADCMainEmbed.swf" quality="high" bgcolor="#202020" width="365" height="400" align="middle" play="true" loop="false" quality="high" wmode="transparent" allowScriptAccess="sameDomain" allowFullScreen="true" type="application/x-shockwave-flash" flashvars="d=-yV51fKgPXLLw56sURWXgw" pluginspage="http://www.adobe.com/go/getflashplayer"><br /> </embed><br /> </object></p> redazionehttp://www.blogger.com/profile/02329412230661084893noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2275642995156698218.post-13828908207178923172013-03-20T12:32:00.001+01:002013-03-20T12:32:38.909+01:00“La tenerezza è dei forti". E il Papa esalta Giuseppe<h4><font style="font-weight: bold" size="4">Nell’omelia il programma del pontificato: il vero potere è servizio</font></h4> <p align="justify">(<a href="http://vaticaninsider.lastampa.it/">Andrea Tornielli – Vatican Insider</a>) - Chi si aspettava una grande omelia programmatica del pontificato sarà rimasto sorpreso. Papa Francesco ha parlato della fede, della forza e della tenerezza di un santo a cui è devotissimo e che la Chiesa ieri ha festeggiato: Giuseppe. È lui il modello al quale il nuovo vescovo di Roma vuole ispirarsi. <p align="justify">«Non dimentichiamo mai che il vero potere è il servizio e che anche il Papa per esercitare il potere deve entrare sempre più in quel servizio che ha il suo vertice luminoso sulla Croce; deve guardare al servizio umile, concreto, ricco di fede, di san Giuseppe e come lui aprire le braccia per custodire tutto il popolo di Dio e accogliere con affetto e tenerezza l’intera umanità, specie i più poveri, i più deboli, i più piccoli... Solo chi serve con amore sa custodire!». <p align="justify"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgCrZ-yGCft76GUzEk7xwaY4s06t-syU3P6MXzLQtfMdbGI6DNAcUjQvppXlz_pkqRAJrppqKR4Jnr3QZsKsxlK2mH0LtnAmGmtGe5KdAECezf8doQhkyRCm8ivH2Znx0xKPEfgP0MRrOc/s1600-h/72414_10151503162667937_2107951486_n%25255B4%25255D.jpg"><img style="background-image: none; border-bottom: 0px; border-left: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; display: inline; float: left; border-top: 0px; border-right: 0px; padding-top: 0px" title="72414_10151503162667937_2107951486_n" border="0" alt="72414_10151503162667937_2107951486_n" align="left" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhJyfGtR4YQKDzTr_MZt6AoYPIkcwGFkLKmkVGNdkkfLSmBHprY6jDZXBFaZQHj6Z6zQOxx0NnVFdot4iMg_dTcryVO6P0qCeRn6-nOPaq00lmj8Qn-BP1NF91MR6BnFVhQI-VTy-kSo6Y/?imgmax=800" width="291" height="269"></a>Ecco il programma del pontificato: «servire» umilmente, tornando all’essenziale, per comunicare il messaggio della misericordia di un Dio che si è sacrificato sulla croce. Servire concretamente. E poi «custodire» aprendo le braccia, accogliendo con tenerezza tutta l’umanità, in particolare i poveri, i piccoli, i deboli. <p align="justify">Dopo aver rivolto un pensiero al predecessore Joseph Ratzinger, che festeggiava l’onomastico, e dopo aver salutato le delegazioni presenti citando esplicitamente i rappresentanti della comunità ebraica, il nuovo Papa nell’omelia ha tratteggiato la figura di san Giuseppe. Predicando in piedi, senza la mitria sul capo, ha sottolineato che la missione affidata da Dio al carpentiere di Nazaret è quella di essere «custode». <p align="justify">Giuseppe, ha vissuto la sua vocazione di custode «nella costante attenzione a Dio, aperto ai suoi segni, disponibile al suo progetto, non tanto al proprio». Si è lasciato guidare «dalla volontà di Dio, e proprio per questo è ancora più sensibile alle persone che gli sono affidate, sa leggere con realismo gli avvenimenti, è attento a ciò che lo circonda, e sa prendere le decisioni più sagge». <p align="justify">I cristiani, come Giuseppe, custodiscono Cristo nella loro vita «per custodire gli altri, per custodire il creato». Ma Francesco ha ricordato che la «vocazione del custodire» riguarda tutti, non solo i cristiani. «È il custodire l’intero creato, la bellezza del creato... è l’avere rispetto per ogni creatura di Dio e per l’ambiente in cui viviamo. È il custodire la gente, l’aver cura di tutti, di ogni persona, con amore, specialmente dei bambini, dei vecchi, di coloro che sono più fragili e che spesso sono nella periferia del nostro cuore». <p align="justify">È anche, ha continuato il Papa, «l’aver cura l’uno dell’altro nella famiglia: i coniugi si custodiscono reciprocamente, poi come genitori si prendono cura dei figli, e col tempo anche i figli diventano custodi dei genitori. È il vivere con sincerità le amicizie, che sono un reciproco custodirsi nella confidenza, nel rispetto e nel bene. In fondo, tutto è affidato alla custodia dell’uomo, ed è una responsabilità che ci riguarda tutti». <p align="justify">Quando viene «l’uomo viene meno a questa responsabilità di custodire», allora «trova spazio la distruzione e il cuore inaridisce». In ogni epoca della storia, ha detto il Papa «ci sono degli “Erode” che tramano disegni di morte, distruggono e deturpano il volto dell’uomo e della donna». Francesco ha quindi chiesto «a tutti coloro che occupano ruoli di responsabilità in ambito economico, politico o sociale» come pure a tutti gli uomini di essere «custodi» della creazione, del disegno di Dio iscritto nella natura, custodi dell’altro, dell’ambiente; «non lasciamo che segni di distruzione e di morte accompagnino il cammino di questo nostro mondo!». <p align="justify">Ma per essere capaci di custodire, ha spiegato Francesco, bisogna evitare «che l’odio, l’invidia, la superbia» sporchino la vita. Il Papa ha citato per sei volte la parola tenerezza. Custodire e prendersi cura «chiede bontà, chiede di essere vissuto con tenerezza». E la tenerezza, ha concluso, «non è la virtù del debole, anzi, al contrario, denota fortezza d’animo e capacità di attenzione, di compassione, di vera apertura all’altro». Per questo «non dobbiamo avere timore» della bontà e della tenerezza. «Custodire il creato, ogni uomo ed ogni donna, con uno sguardo di tenerezza e amore, è aprire l’orizzonte della speranza, è aprire uno squarcio di luce in mezzo a tante nubi». redazionehttp://www.blogger.com/profile/02329412230661084893noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2275642995156698218.post-83205754349793628802013-03-16T21:05:00.001+01:002013-03-16T21:05:00.261+01:00Chiesa povera per i poveri<p align="justify">(Daniel Dibisceglie) – Nella serata di mercoledì, precisamente attorno alle ore 20, la Chiesa Cattolica è stata illuminata da Papa Francesco, dono dello Spirito ad ognuno di noi.<br><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEier75dsGa4jOhTEB4wtJFwdW31Ry-jNgGWeu4urlJof-BH0lpzT5Po3dXpkFtIOTd6ZGJ7bAi28XcBwerDvc3UBQRBkIqkE2SgJKqmkrKIZQXRleKYXX0Q1XOiVc2dGFHPeXem0QtBbq8/s1600-h/254975_599697476725222_42694763_n%25255B3%25255D.jpg"><img style="background-image: none; border-bottom: 0px; border-left: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; display: inline; float: left; border-top: 0px; border-right: 0px; padding-top: 0px" title="254975_599697476725222_42694763_n" border="0" alt="254975_599697476725222_42694763_n" align="left" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhGWGmA-RizQQI2j3O_GCL6SHiCGN63xCTwR_doyiJabLldAKOvgNJqQJIqPfHxuDmP28o1DesYPFgHjYPez3_ccHAbZssFs_GKnDXainMdEhIeyBoJjJN5ZCT_OWG1lhFWNaWqQayV6lo/?imgmax=800" width="205" height="305"></a>Papa Francesco ha subito colpito per la sua semplicità nei comportamenti e nelle parole, semplicità iniziata già dal nome Francesco che come questa mattina ha detto è segno di povertà in quanto il Santo Padre desidera una Chiesa “povera per i poveri”.<br>Un Papa che nel primo giorno del suo Pontificato ha avuto la premura di recarsi alla casa del clero, dove ha alloggiato nel pre conclave, per saldare il conto; un Papa che ha per prima cosa affidato la Chiesa e il suo Pontificato alla Beata Vergine nella Basilica di Santa Maria Maggiore; un Papa che ha baciato la mano ai Cardinali che operano in nazioni dove la Chiesa Cattolica vive in difficoltà; un Papa che chiama i Cardinali “Fratelli” e non “Signori”; un Papa che nella sua prima Omelia ricorda che non pregare Dio vuol dire pregare il diavolo; un Pastore che in soli tre giorni è già amato e seguitissimo dal suo gregge.</p> <p align="justify">Jorge Mario Bergoglio è nato il 17 dicembre 1936 a Buenos Aires da Mario (ferroviere) e Regina (casalinga) entrambi di origini piemontesi, prima di entrare in Seminario studiò come tecnico chimico. Nel 1958 entrò nella Compagnia di Gesù, per mantenersi gli studi di Filosofia lavorò come buttafuori in un locale malfamato della periferia, il 13 dicembre 1969 dopo 11 anni dal suo ingresso in noviziato venne ordinato sacerdote .<br>E’ stato rettore della facoltà teologica di San Miguel in Argentina, conobbe Ratzinger in Germania dove si era recato per completare gli studi per il suo dottorato.<br>Nel 1992 è stato nominato Vescovo Ausiliare di Buenos Aires, nel 1997 divenne Vescovo coadiutore della stessa diocesi e nel 1998, alla morte del Cardinale Quarracino divenne Arcivescovo titolare di Buenos Aires e primate dell’Argentina. Il Cardinale Bergoglio è amatissimo in Argentina, note le sue campagne a sostegno dei Sacerdoti impegnati nei quartieri pericolosi contro il narcotraffico, impegni e battaglie che i fedeli ricordano con immensa stima. Nel conclave nel 2005, si dice, sia stato il secondo Cardinale più votato in quanto appoggiato e sostenuto dall’Arcivescovo emerito di Milano Cardinale Martini, anch’esso Gesuita.</p> <p align="justify">Il Santo Padre terrà domani il primo Angelus, martedì 19 la Messa di Inizio Pontificato, Sabato 23 incontrerà il Romano Pontefice Emerito Benedetto XVI e domenica celebrerà la Domenica delle Palme dando inizio alla Settimana Santa.</p> redazionehttp://www.blogger.com/profile/02329412230661084893noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2275642995156698218.post-60472782671207303412013-03-14T19:22:00.001+01:002013-03-14T19:22:08.980+01:00La Chiesa andrà avanti solo se cammina con la Croce di Cristo: così Papa Francesco nella Messa in Sistina<p align="justify">(<a href="http://it.radiovaticana.va/">Radio Vaticana</a>) - Papa Francesco ha presieduto nel pomeriggio la Santa Messa nella Cappella Sistina con i cardinali che hanno partecipato al Conclave. Il Vangelo della Messa, tratto da Matteo, parlava della professione di fede di Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». Gesù gli risponde: «Beato te, Simone figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli. E io ti <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhBDdwrwmm7Vugur9xP_I6E3t2uZ1ToTklUvmEcErBYPXPRrDOmgmPufruR4dK3az_llgGNoOdKVKbv008Ag5I2AjXSmANsWm-uAu8EDh5W6jVGqRht4HgpqwVPQl7c7FhxUdJ7JT9UL9c/s1600-h/254975_599697476725222_42694763_n%25255B3%25255D.jpg"><img style="background-image: none; border-bottom: 0px; border-left: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; display: inline; float: left; border-top: 0px; border-right: 0px; padding-top: 0px" title="254975_599697476725222_42694763_n" border="0" alt="254975_599697476725222_42694763_n" align="left" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiaux6fJrR7iecvDgr2y3LdfquDzxm0LSqsW4_Khm2SHGYhvYs-kj8yi-WJTsBSiFHv8Ptb2Mg3GyxQRGbMvXu8tj_q2qC1jZ3vZiAlr-tMsG847QkNLBfpsq2w92GxHzOoOtUoiPG1ns4/?imgmax=800" width="179" height="266"></a>dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli». La prima Lettura era tratta da Isaia sulle genti che affluiscono al monte del Signore e la seconda da Pietro sulle pietre vive che edificano la Chiesa:<u><a href="http://media01.radiovaticana.va/audio/ra/00362266.RM"><img border="0" alt="RealAudio" src="http://it.radiovaticana.va/global_images/ra_icon.gif"></a><a href="http://media01.radiovaticana.va/audiomp3/00362266.MP3"><img border="0" alt="MP3" src="http://it.radiovaticana.va/global_images/mp3_icon.gif"></a> </u><br>Il Papa, nella sua prima omelia da Pontefice, pronunciata a braccio in italiano, ha sottolineato che in queste tre Letture c’è qualcosa di comune: "è il movimento. Nella Prima Lettura il movimento è il cammino; nella seconda Lettura, il movimento è nell’edificazione della Chiesa; nella terza, nel Vangelo, il movimento è nella confessione. Camminare, edificare, confessare".<br>La prima cosa che Dio ha detto ad Abramo è questa: “Cammina nella mia presenza e sii irreprensibile”. Dunque - ha proseguito - "la nostra vita è un cammino. Quando ci fermiamo, la cosa non va. Camminare sempre, alla presenza del Signore, alla luce del Signore, cercando di vivere con quella irreprensibilità che Dio chiede ad Abramo nella promessa".<br>Quindi ha proseguito: "Edificare. Edificare la Chiesa, si parla di pietre: le pietre hanno consistenza; ma pietre vive, pietre unte dallo Spirito Santo. Edificare la Chiesa, la Sposa di Cristo, su quella pietra angolare che è lo stesso Signore".<br>Terzo punto: confessare. "Noi possiamo camminare quanto vogliamo, possiamo edificare tante cose, ma se non confessiamo a Gesù Cristo, la cosa non va". Diventeremo - ha detto - una ong filantropica, "ma non la Chiesa, sposa del Signore. Quando non si cammina, ci si ferma. Quando non si edifica sulle pietre cosa succede? Succede quello che succede ai bambini sulla spiaggia quando fanno i castelli di sabbia, tutto viene giù, è senza consistenza". Il Papa ha citato una frase di Leon Bloy riferita a quando non si confessa Gesù Cristo: “Chi non prega il Signore, prega il diavolo”, perché "quando non si confessa Gesù Cristo - ha spiegato - si confessa la mondanità del diavolo, la mondanità del demonio".<br>E ha proseguito: "Camminare, edificare-costruire, confessare. Ma la cosa non è così facile, perché nel camminare, nel costruire, nel confessare delle volte ci sono scosse, ci sono movimenti che non sono proprio movimenti del cammino: sono movimenti che ci tirano indietro".<br>Il brano evangelico proposto dalla liturgia - ha sottolineato - prosegue in realtà con una situazione speciale: "Lo stesso Pietro che ha confessato Gesù Cristo, gli dice: 'Tu sei Cristo, il Figlio del Dio vivo. Io ti seguo, ma non parliamo di Croce. Questo non c’entra'. Ti seguo ... senza la Croce'. Quando camminiamo senza la Croce, quando edifichiamo senza la Croce e quando confessiamo un Cristo senza Croce - ha osservato - non siamo discepoli del Signore: siamo mondani: siamo vescovi, preti, cardinali, papi, ma non discepoli del Signore!".<br>"Io vorrei che tutti, dopo questi giorni di grazia - ha detto Papa Francesco - abbiamo il coraggio - proprio il coraggio - di camminare in presenza del Signore, con la Croce del Signore; di edificare la Chiesa sul sangue del Signore, che è versato sulla Croce; e di confessare l’unica gloria, Cristo Crocifisso. E così la Chiesa andrà avanti".<br>Quindi ha concluso: "Io auguro a tutti noi che lo Spirito Santo, la preghiera della Madonna, nostra Madre, ci conceda questa grazia: camminare, edificare, confessare Gesù Cristo Crocifisso. Così sia".<br>Una preghiera particolare è stata elevata a Dio perché Benedetto XVI possa servire la Chiesa anche “nel nascondimento con una vita dedicata alla preghiera e alla meditazione”.</p> redazionehttp://www.blogger.com/profile/02329412230661084893noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2275642995156698218.post-73568732127909368302013-03-13T21:05:00.001+01:002013-03-13T21:05:54.481+01:00Habemus Papam<p><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjO8Y6iq56tp0RGTss4zDsFxm3HbRoBTDV17C1N_dd_7xV7Wq2XNyND1kntK9eY2U-XLHCNSdw3g2Uz_qGtFMQV5hIMqbYe_MVeJm3XZEx4uyMZywd5PUp_esGP8K3aUqqHJdbnune4Jf4/s1600-h/544175_614676688558165_906228911_n%25255B4%25255D.jpg"><img style="background-image: none; border-bottom: 0px; border-left: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; display: inline; border-top: 0px; border-right: 0px; padding-top: 0px" title="544175_614676688558165_906228911_n" border="0" alt="544175_614676688558165_906228911_n" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiobyAhtWr-wueR7WtvT9kG9lAIkme8_R90GTVjU9NUTTALNbE-SYIQcfmqS88aM2yFRuYkqWnK0R0tK9Oyjojk2KRzKQK52aSVlBMXH8Ikr4F6wdnebq9RccHCSJTgLC3h13hv3qCFRCI/?imgmax=800" width="615" height="352"></a></p> <p>Il Cardinale Bertoglio è il nuovo Papa, ecco la sua biografia:</p> <p>(Andrea Tornielli – La Stampa) - Il nuovo Papa, l’argentino Jorge Mario Bergoglio, gesuita, 76 anni era stato il cardinale più votato dopo Ratzinger già all’ultimo conclave. Bergoglio è stato un porporato anomalo. Ha sempre rifiutato incarichi nella Curia romana, e in Vaticano è sempre venuto soltanto quando era proprio indispensabile. Fra i vizi degli uomini di Chiesa quello che meno sopporta è la «mondanità spirituale»: carrierismo ecclesiastico travestito da ricercatezza per le forme clericali. </p> <p>Nato a Buenos Aires, la città di cui diventerà arcivescovo, il 17 dicembre 1936, da una famiglia di origini piemontesi, si è diplomato come tecnico chimico, quindi è entrato nel noviziato della Compagnia di Gesù, ha compiuto studi umanistici in Cile e quindi in Argentina ha conseguito la laurea in filosofia e successivamente in teologia. Ha fatto il professore e il rettore del collegio massimo e delle Facoltà di Filosofia e Teologia e al contempo parroco del Patriarca San José, nella diocesi di San Miguel. <p>Nel 1986 ha completato in Germania la sua tesi di dottorato, quindi i superiori lo hanno destinato alla chiesa dei gesuiti di Cordoba come direttore spirituale e confessore. Nel 1992 Giovanni Paolo II l’ha nominato vescovo ausiliare di Buenos Aires, nel 1997 è diventato coadiutore e un anno dopo è succeduto al cardinale Antonio Quarracino, per sei anni, fino al 2011 è stato presidente della Conferenza episcopale argentina. <p>Non ha né autista né macchine blu. A Buenos Aires usa la metropolitana. Anche a Roma si muove a piedi o con i mezzi pubblici. Chi lo conosce lo considera un vero uomo di Dio: la prima cosa che ti chiede, sempre, è di pregare per lui. Il nuvo Papa, nelle congregazioni pre-conclave aveva parlato di un cristianesimo della misericordia e della letizia. I suoi preti prediletti sono quelli che lavorano nelle «villas miserias», le baraccopoli della capitale argentina. Senza scantonamenti dottrinali, cerca ogni soluzione possibile per far sentire a casa loro, nella comunità cristiana, anche i più lontani. La Chiesa, ripete, deve mostrare il volto della misericordia di Dio. <p> </p> <p>Ecco le sue prime parole:</p> <p align="center"><strong><font size="5"><em>Fratelli e sorelle, buonasera.<br>Voi sapete che il dovere del conclave era di dare un vescovo a Roma. Sembra che i miei fratelli cardinali sono andati quasi a prenderlo alla fine del mondo ma siamo qui.<br>Vi ringrazio dell’accoglienza della comunità diocesana di roma al suo vescovo, e prima di tutto vorrei fare una preghiera per il nostro vescovo emerito Benedetto XVI. Preghiamo tutti insieme per lui, perché il Signore lo benedica e la Madonna lo custodisca:<br>(recita del Padre Nostro, Ave Maria e Gloria)<br>E adesso incominciamo questo cammino, vescovo e popolo, vescovo e popolo. Questo cammino della chiesa di Roma che presiede a tutte le chiese, un cammino di amore e di fratellanza. Preghiamo per tutto il mondo, perchè ci sia una grande fratellanza. Vi auguro che questo cammino di Chiesa che oggi cominciamo, e che mi aiuterà il cardinale vicario qui presente, sia fruttuoso per l’evangelizzazione del mondo e per questa bella città. Adesso vorrei dare la benedizione, ma prima vorrei chiedervi un favore. Una preghiera, in silenzio. Facciamo in silenzio questa preghiera che… voi su di me.<br>(preghiera e grande silenzio in tutta la piazza)<br>Adesso darò una benedizione a voi e a tutto il mondo, a tutti gli uomini e le donne di buona volontà.<br>(Dopo la benedizione parla di nuovo ai fedeli)<br>Fratelli e sorelle, vi lascio, grazie tanto per l’accoglienza. Ci vediamo presto, domani voglio andare a pregare per la madonna che ci conservi. Buona notte e buon riposo.</em></font></strong></p> redazionehttp://www.blogger.com/profile/02329412230661084893noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2275642995156698218.post-33175477135197985672013-03-12T18:49:00.001+01:002013-03-12T18:49:47.517+01:00Omelia–Missa pro eligendo Romano Pontifice<p align="center"><em>MISSA PRO ELIGENDO ROMANO PONTIFICE</em> <p align="center"><strong><em>OMELIA DEL CARDINALE ANGELO SODANO<br>DECANO DEL COLLEGIO CARDINALIZIO</em></strong></p> <p align="center"><em>Patriarcale Basilica di San Pietro<br>Martedì, 12 marzo 2013</em></p> <p><em>Cari Concelebranti, distinte Autorità, Fratelli e Sorelle nel Signore!</em> <p align="justify"><img style="display: inline; float: left" align="left" src="http://farm9.staticflickr.com/8248/8550407519_078ed65b08_b.jpg" width="365" height="274"><em>"Canterò in eterno le misericordie del Signore"</em> è il canto che ancora una volta è risuonato presso la tomba dell'Apostolo Pietro in quest'ora importante della storia della Santa Chiesa di Cristo. Sono le parole del Salmo 88 che sono fiorite sulle nostre labbra per adorare, ringraziare e supplicare il Padre che sta nei Cieli. <em>"Misericordias Domini in aeternum cantabo"</em>: è il bel testo latino, che ci ha introdotto nella contemplazione di Colui che sempre veglia con amore sulla sua Chiesa, sostenendola nel suo cammino attraverso i secoli e vivificandola con il suo Santo Spirito.</p> <p align="justify">Anche noi oggi con tale atteggiamento interiore vogliamo offrirci con Cristo al Padre che sta nei Cieli per ringraziarlo per l'amorosa assistenza che sempre riserva alla sua Santa Chiesa ed in particolare per il luminoso Pontificato che ci ha concesso con la vita e le opere del 265º Successore di Pietro, l'amato e venerato Pontefice Benedetto XVI, al quale in questo momento rinnoviamo tutta la nostra gratitudine. <p align="justify">Allo stesso tempo oggi vogliamo implorare dal Signore che attraverso la sollecitudine pastorale dei Padri Cardinali voglia presto concedere un altro Buon Pastore alla sua Santa Chiesa. Certo, ci sostiene in quest'ora la fede nella promessa di Cristo sul carattere indefettibile della sua Chiesa. Gesù, infatti, disse a Pietro: <em>"Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa, e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa"</em> (cfr. <em>Mt</em> 16,18). <p align="justify">Miei fratelli, le letture della Parola di Dio che or ora abbiamo ascoltato ci possono aiutare a comprendere meglio la missione che Cristo ha affidato a Pietro ed ai suoi Successori. <p align="justify"><strong>1. <em>Il messaggio dell'amore</em></strong> <p align="justify">La prima lettura ci ha riproposto un celebre oracolo messianico della seconda parte del libro di Isaia, quella parte che è chiamata "il Libro della consolazione" (Is 40-66). È una profezia rivolta al popolo d'Israele destinato all'esilio in Babilonia. Per esso Dio annunzia l'invio di un Messia pieno di misericordia, un Messia che potrà dire: "<em>Lo spirito del Signore Dio è su di me… mi ha mandato a portare il lieto annunzio ai poveri, a fasciare le piaghe dei cuori spezzati, a proclamare la libertà degli schiavi, la scarcerazione dei prigionieri, a promulgare l'anno di misericordia del Signore"</em> (Is 61,1-3). <p align="justify">Il compimento di tale profezia si è realizzato appieno in Gesù, venuto al mondo per rendere presente l'amore del Padre verso gli uomini. È un amore che si fa particolarmente notare nel contatto con la sofferenza, l'ingiustizia, la povertà, con tutte le fragilità dell'uomo, sia fisiche che morali. È nota al riguardo la celebre Enciclica del Papa Giovanni Paolo II <em>"Dives in misericor dia"</em>, che soggiungeva: "il modo in cui si manifesta l'amore viene appunto denominato nel linguaggio biblico <em>'misericordia'</em>" (<em>Ibidem</em>, n. 3). <p align="justify">Questa missione di misericordia è stata poi affidata da Cristo ai Pastori della sua Chiesa. È una missione che impegna ogni sacerdote e vescovo, ma impegna ancor più il Vescovo di Roma, Pastore della Chiesa universale. A Pietro, infatti, Gesù disse: <em>"Simone di Giovanni, mi ami tu più di costoro?... Pasci i miei agnelli"</em> (Gv 21,15). È noto il commento di S. Agostino a queste parole di Gesù: "sia pertanto compito dell'amore pascere il gregge del Signore"; <em>"sit amoris officium pascere dominicum gregem"</em> (<em>In Iohannis Evangelium</em>, 123, 5; PL 35, 1967). <p align="justify">In realtà, è quest'amore che spinge i Pastori della Chiesa a svolgere la loro missione di servizio agli uomini d'ogni tempo, dal servizio caritativo più immediato fino al servizio più alto, quello di offrire agli uomini la luce del Vangelo e la forza della grazia. <p align="justify">Così lo ha indicato Benedetto XVI nel <em>Messaggio per la Quaresima</em> di questo anno (cfr. n. 3). Leggiamo, infatti, in tale messaggio: "Talvolta si tende, infatti, a circoscrivere il termine 'carità' alla solidarietà o al semplice aiuto umanitario. È importante, invece, ricordare che massima opera di carità è proprio l'evangelizzazione, ossia il 'servizio della Parola'. Non v'è azione più benefica, e quindi caritatevole, verso il prossimo che spezzare il pane della Parola di Dio, renderlo partecipe della Buona Notizia del Vangelo, introdurlo nel rapporto con Dio: l'evangelizzazione è la più alta e integrale promozione della persona umana. Come scrive il Servo di Dio Papa Paolo VI nell'Enciclica <em>Populorum progressio</em>: è l'annuncio di Cristo il primo e principale fattore di sviluppo (cfr. n. 16)". <p align="justify"><strong>2. <em>Il messaggio dell'unità</em></strong> <p align="justify">La seconda lettura è tratta dalla Lettera agli Efesini, scritta dall'Apostolo Paolo proprio in questa città di Roma durante la sua prima prigionia (anni 62-63 d.C.). <p align="justify">È una lettera sublime nella quale Paolo presenta il mistero di Cristo e della Chiesa. Mentre la prima parte è più dottrinale (cap. 1-3), la seconda, dove si inserisce il testo che abbiamo ascoltato, è di tono più pastorale (cap. 4-6). In questa parte Paolo insegna le conseguenze pratiche della dottrina presentata prima e comincia con un forte appello alla unità ecclesiale:<em>"Vi esorto dunque io, il prigioniero nel Signore, a comportarvi in maniera degna della vocazione che avete ricevuto, con ogni umiltà, mansuetudine e pazienza, sopportandovi a vicenda con amore, cercando di conservare l'unità dello spirito per mezzo del vincolo della pace</em> (Ef 4,1-3). <p align="justify">S. Paolo spiega poi che nell'unità della Chiesa esiste una diversità di doni, secondo la multiforme grazia di Cristo, ma questa diversità è in funzione dell'edificazione dell'unico corpo di Cristo: <em>"È lui che ha stabilito alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti, altri come pastori e maestri, per rendere idonei i fratelli a compiere il ministero, al fine di edificare il corpo di Cristo"</em> (cfr. 4,11-12). <p align="justify">È proprio per l'unità del suo Corpo Mistico che Cristo ha poi inviato il suo Santo Spirito ed allo stesso tempo ha stabilito i suoi Apostoli, fra cui primeggia Pietro come il fondamento visibile dell'unità della Chiesa. <p align="justify">Nel nostro testo San Paolo ci insegna che anche tutti noi dobbiamo collaborare ad edificare l'unità della Chiesa, poiché per realizzarla è necessaria <em>"la collaborazione di ogni giuntura, secondo l'energia propria di ogni membro"</em> (Ef 4,16). Tutti noi, dunque, siamo chiamati a cooperare con il Successore di Pietro, fondamento visibile di tale unità ecclesiale. <p align="justify"><strong>3. <em>La missione del Papa</em></strong> <p align="justify">Fratelli e sorelle nel Signore, il Vangelo di oggi ci riporta all'ultima cena, quando il Signore disse ai suoi Apostoli: <em>"Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati"</em> (Gv 15,12). Il testo si ricollega così anche alla prima lettura del profeta Isaia sull'agire del Messia, per ricordarci che l'atteggiamento fondamentale dei Pastori della Chiesa è l'amore. È quell'amore che ci spinge ad offrire la propria vita per i fratelli. Ci dice, infatti, Gesù: <em>"nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici"</em> (Gv 15,12). <p align="justify">L'atteggiamento fondamentale di ogni buon Pastore è dunque <em>dare la vita per le sue pecore</em>(cfr. Gv 10,15). Questo vale soprattutto per il Successore di Pietro, Pastore della Chiesa universale. Perché quanto più alto e più universale è l'ufficio pastorale, tanto più grande deve essere la carità del Pastore. Per questo nel cuore di ogni Successore di Pietro sono sempre risuonate le parole che il Divino Maestro rivolse un giorno all'umile pescatore di Galilea: <em>"Diligis me plus his? Pasce agnos meos… pasce oves meas"</em>; <em>"Mi ami più di costoro? Pasci i miei agnelli… pasci le mie pecorelle!"</em> (cfr. Gv 21,15-17). <p align="justify">Nel solco di questo servizio d'amore verso la Chiesa e verso l'umanità intera, gli ultimi Pontefici sono stati artefici di tante iniziative benefiche anche verso i popoli e la comunità internazionale, promovendo senza sosta la giustizia e la pace. Preghiamo perché il futuro Papa possa continuare quest'incessante opera a livello mondiale. <p align="justify">Del resto, questo servizio di carità fa parte della natura intima della Chiesa. L'ha ricordato il Papa Benedetto XVI dicendoci: "anche il servizio della carità è una dimensione costitutiva della missione della Chiesa ed è espressione irrinunciabile della sua stessa essenza" (Lettera apostolica in forma di Motu proprio <em>Intima Ecclesiae natura,</em> 11 novembre 2012, proemio; cfr. Lettera Enciclica <em>Deus caritas est,</em> n. 25). <p align="justify">È una missione di carità che è propria della Chiesa, ed in modo particolare è propria della Chiesa di Roma, che, secondo la bella espressione di S. Ignazio d'Antiochia, è la Chiesa che "presiede alla carità"; <em>"praesidet caritati"</em> (cfr. <em>Ad Romanos,</em> praef.; <em>Lumen gentium,</em> n. 13). <p align="justify">Miei fratelli, preghiamo perché il Signore ci conceda un Pontefice che svolga con cuore generoso tale nobile missione. Glielo chiediamo per intercessione di Maria Santissima, Regina degli Apostoli, e di tutti i Martiri ed i Santi che nel corso dei secoli hanno reso gloriosa questa Chiesa di Roma. Amen! redazionehttp://www.blogger.com/profile/02329412230661084893noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2275642995156698218.post-33828575494617728832013-03-08T10:16:00.001+01:002013-03-08T10:16:59.334+01:00E Scola torna papabile. Con lui anche gli americani<p align="justify">(<a href="http://vaticaninsider.lastampa.it/">Andrea Tornielli – <strong>Vatican Insider</strong></a>) - Dopo quattro giorni di discussioni e sei congregazioni generali, in aula ma ancor di più nei colloqui a tu per tu che avvengono lontano da occhi indiscreti sembrano delinearsi meglio i gruppi e i «papabili» più forti. Tra questi è in crescita il nome dell’arcivescovo di Milano Angelo Scola. Considerato fin dall’inizio uno dei possibili candidati al Soglio, su di lui potrebbero convergere i voti di diversi cardinali americani e di altri elettori europei, dalla Germania ai Paesi dell’Est, oltre che di qualche italiano. Non va poi dimenticato che anche grazie all’iniziativa della Fondazione Oasis, il porporato ambrosiano ha intessuto rapporti p<img style="display: inline; float: left" align="left" src="http://msnbcmedia.msn.com/j/MSNBC/Components/Photo/_new/130211-angelo-scola-hmed-11a.380;380;7;70;0.jpg" width="182" height="122">ure con le Chiese orientali, ad esempio con il patriarca libanese Bechara Rai.</p> <p align="justify">Scola è stato tenuto in particolare considerazione da Benedetto XVI, che l’ha trasferito dalla sede patriarcale di Venezia a quella di Milano. Una decisione inedita letta da più di qualcuno come una segnalazione. E non è un mistero che Papa Ratzinger, condividendo il suggerimento del cardinale Camillo Ruini, aveva pensato a lui anche nel 2007 per l’incarico di presidente della Conferenza episcopale italiana. Allora fu il neo-Segretario di Stato Tarcisio Bertone a opporsi e la nomina fu lasciata cadere. Scola è dunque percepito come estraneo alla Curia romana e alla gestione che l’ha caratterizzata in questi ultimi anni. A motivo della sua conoscenza internazionale potrebbe essere uno dei due candidati forti fin dalla prima votazione nel conclave che si aprirà la prossima settimana. <p align="justify">L’altro candidato che al momento si prevede possa partire con un buon numero di voti, è il brasiliano Odilo Pedro Scherer, arcivescovo di San Paolo, che vanta una lunga esperienza curiale e vaticana e avrebbe il sostegno di alcuni autorevoli porporati della Curia, dall’ex Prefetto dei vescovi Giovanni Battista Re al decano Angelo Sodano (che però non entrerà nella Sistina a votare). <p align="justify">Bisognerà vedere quanto peso avranno le discussioni di questi giorni, le critiche alla gestione curiale, la voglia di rinnovamento. E anche quanti saranno i voti convogliati su altri candidati, come il canadese Marc Ouellet, l’ungherese Peter Erdö, i latinoamericani Bergoglio, Robles Ortega e Rodriguez Maradiaga; gli outsider Ranijth, Tagle e O’Malley (quest’ultimo legato a Scola da rapporti di stima). <p align="justify">Tutte le possibilità sono aperte. Ma già dal secondo giorno di conclave gli equilibri potrebbero cambiare e come avvenne nella seconda elezione del 1978, potrebbe profilarsi una sorpresa. <p align="right"><a href="http://www.lastampa.it/">(©2011 La Stampa - LaStampa.it Tutti i diritti riservati.)</a> redazionehttp://www.blogger.com/profile/02329412230661084893noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2275642995156698218.post-90617664325777787952013-03-07T20:34:00.001+01:002013-03-07T20:35:38.758+01:00Quinta Congregazione: nessuna data su inizio Conclave. P. Lombardi su fonti anonime: assumersi responsabilità<p align="justify">(<a href="http://www.news.va/it/source/vatican-radio">Radio Vaticana – News.va</a>) - Stamani nell’Aula nuova del Sinodo, in Vaticano, si è svolta la quinta Congregazione generale del Collegio Cardinalizio in vista del Conclave. Nel pomeriggio si terrà la sesta Congregazione. In questo momento il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi, sta tenendo il consueto briefing con i giornalisti: ha affermato innanzitutto che non è stata ancora decisa la data del Conclave. 152 i cardinali presenti alla quinta Congregazione. Manca ancora un solo cardinale elettore, il vietnamita Pham Minh Man, atteso per oggi, perché sia completato il numero dei porporati, in tutto 115, che parteciperanno al Conclave.<br><img style="display: inline; float: left" align="left" src="https://fbcdn-sphotos-d-a.akamaihd.net/hphotos-ak-snc6/215408_611579625534538_1819751483_n.jpg" width="231" height="347">Padre Lombardi ha poi smentito quanto diffuso da un’agenzia, che diceva: “I cerimonieri pontifici hanno prenotato una Messa Pro eligendo Pontifice nella Basilica vaticana lunedì pomeriggio, quindi il Conclave comincerà lunedì”. Mons. Marini, Maestro delle Cerimonie pontificie - interpellato dallo stesso padre Lombardi - ha precisato che non c’è nessuna prenotazione fatta a suo nome per celebrare una <i>Messa Pro eligendo Pontifice</i> lunedì pomeriggio. Tra l’altro - ha detto padre Lombardi - non è compito del Maestro delle Cerimonie prenotare la Basilica di San Pietro; questo è un annuncio che d' una decisione del Collegio dei cardinali. Quindi - ha ribadito - la notizia non ha nessun fondamento. Tra l'altro - ha proseguito - una <i>Missa Pro eligendo Pontifice</i> è una Messa che tutti i sacerdoti possono dire in questi giorni, pregando lo Spirito Santo perché aiuti la Chiesa in questa situazione. Quindi - ha detto - non è che ogni <i>Missa Pro eligendo Pontifice</i> sia la Messa di inaugurazione del Conclave.<br>Oggi sono stati sorteggiati i nuovi tre membri che assistono il cardinale camerlengo: sono il cardinale Raï, per l’Ordine dei Vescovi, patriarca maronita; il cardinale Monsengwo, per l’Ordine del Presbiteri, e il cardinale De Paolis per l’Ordine dei Diaconi, che hanno preso posto al banco della presidenza. Durano tre giorni in carica.<br>"Ieri - ha detto padre Lombardi - erano state chieste informazioni a proposito di un possibile messaggio o telegramma in occasione della morte del presidente venezuelano Hugo Chavez: effettivamente questa mattina il cardinale decano ha letto il testo di un telegramma da inviare a nome del Collegio cardinalizio ai governanti del Venezuela, concretamente a Maduro che è facente funzione, in questo momento, in occasione della morte del presidente Hugo Chavez". In questo caso - non essendoci il Papa – il messaggio è stato inviato dal decano a nome del Collegio cardinalizio che è l’autorità che governa la Chiesa.<br>Gli interventi di questa mattina sono stati 16 in totale: i primi tre sono stati da parte dei responsabili dei dicasteri economici, cardinali Versaldi, Calcagno e Bertello. Versaldi è il prefetto della Prefettura per gli Affari economici, Calcagno è il presidente dell’Apsa, dell’Amministrazione del patrimonio della Sede Apostolica, e Bertello è il presidente del Governatorato. . Nella Costituzione apostolica “Pastor Bonus”, al numero 171 - ha proseguito - si dice che il Camerlengo, in occasione di Sede vacante, deve provvedere a fare avere al Collegio cardinalizio relazioni, informazioni sullo stato patrimoniale ed economico della Santa Sede (La “Pastor Bonus” all’articolo 171, paragrafo 2). Quindi, in ottemperanza a questo articolo, questa mattina il camerlengo ha provveduto a chiedere - e hanno dato la parola ai tre capi dicastero competenti - di fare un intervento, naturalmente sintetico, non è una amplissima relazione, ma un intervento sintetico, a seconda delle loro competenze. Naturalmente i cardinali sono a disposizione poi di tutti i membri del Collegio per eventuali approfondimenti o integrazioni.<br>Naturalmente - ha aggiunto padre Lombardi - la procedura per avere tutti i bilanci in forma completa prevede dei tempi diversi ogni anno, per cui i bilanci consuntivi dell’anno precedente vengono poi discussi dai 15 cardinali e pubblicati in un comunicato a luglio; quindi, questa è una procedura rapida per poter dare un’informazione essenziale e sintetica in tempo breve.<br>Gli altri interventi - ha detto padre Lombardi - hanno di nuovo spaziato in modo molto ampio, quindi secondo l’ordine della richiesta di parola e non secondo una organizzazione tematica. Quindi, i grandi temi sono rimasti l’evangelizzazione, l’impegno della Chiesa nel mondo di oggi, la Santa Sede, i dicasteri della Curia romana, i rapporti con gli episcopati, il profilo o le attese nei confronti del nuovo Papa ecc... Questa mattina si è parlato anche di dialogo ecumenico, di carità e di impegno della Chiesa nei confronti dei poveri. Padre Lombardi ha sottolineato che c'è anche un lungo intervallo di almeno mezz’ora e anche più, in cui c’è un intenso colloquio e incontro tra i singoli cardinali che quindi possono scambiarsi impressioni o prendere appuntamenti o organizzare la loro ulteriore ricerca di informazione. Padre lombardi ha poi evidenziato un'ultima annotazione sugli interventi e cioè che continua la grande e totale varietà geografica e culturale di questi interventi: c’è veramente un’ampia partecipazione di tutte le lingue e di tutte le nazioni.<br>Quindi, sono state mostrate ai giornalisti le immagini dei lavori per preparare la Sistina al Conclave. E' stato mostrato l'oscuramento delle vetrate proprio al limite della zona del Conclave, in modo tale che da fuori non si possa vedere distintamente all’interno dell’area che costituisce il Conclave. Poi sono state mostrate le operazioni di montaggio del pavimento.<br>Domani saranno mostrate le stanze della Domus Sanctae Marthae, dove abiteranno i cardinali durante il Conclave. "Non ve le faccio vedere oggi - ha scherzato padre Lombardi - se no mi chiedete di nuovo quando comincia il Conclave".<br>Per quanto riguarda la procedura della decisione della data del Conclave, questo - ha detto - dipende dal Collegio cardinalizio, il che vuol dire che il decano che conduce le riunioni cerca di percepire qual è il sentire del Collegio e quando sia il momento opportuno per proporre eventualmente la questione della data e di una votazione sulla data. Per ora, non è stato fatto. Quindi se la data non è stata ancora decisa vuol dire che c’è ancora un cammino di riflessione, di informazione o che c’è il desiderio, anche per correttezza, di attendere anche il cardinale vietnamita che dovrebbe arrivare oggi.<br>Alla domanda di un giornalista su quando si potrà vedere il camino sulla Sistina, padre Lombardi ha risposto che non gli risulta ancora stabilito, "probabilmente proprio perché non è stabilito l’inizio del Conclave e non si vuole considerare che con un camino si dia l’annuncio ufficiale dell’inizio del Conclave".<br>Poi, ad una domanda sul valore delle interviste anonime, con citazioni di alti prelati non precisati, padre Lombardi ha detto: "Se uno ha delle cose da dire meglio che le dica chiaramente dicendo il suo nome e cognome prendendo le sue responsabilità oppure non le dica, questa è la mia personale linea di condotta". Poi ognuno ha il suo modo di leggere e valutare queste interviste: "Quindi, se sono una fonte attendibile, se è un’informazione corretta, questo, a voi la valutazione. Per una informazione, un’intervista analoga che era apparsa mesi fa, molto simile come impostazione, avevo avuto modo – in un contesto diverso – di dire molto semplicemente che c’erano delle informazioni false, come era evidente".<br>Un giornalista è tornato a fare una domanda sulla possibilità che oggi pomeriggio ci sia una decisione oppure no sulla data del Conclave: "io sarei più per il no che per il sì - ha detto padre Lombardi - Però, io devo essere onesto e prudente: non dipende da me, e quindi non do nessuna certezza. Quello su cui potete essere certi è che se invece c’è una decisione, io alle 19, uscendo dall’Aula, mando l’sms, mando il messaggio che dice che è stato deciso. Evidentemente, so che questa è la notizia che tutti aspettate e che anche io mi aspetto, e quindi bisogna darla tempestivamente in modo chiaro". Tuttavia - ha sottolineato - la fase preparatoria al conclave è assolutamente fondamentale: "La valutazione in una situazione come questa che è anche una situazione abbastanza nuova, per quanto riguarda la situazione della Chiesa, la rinuncia di un Papa, è una cosa diversa dal solito, e i problemi del mondo di oggi sono complessi. Richiede evidentemente una riflessione e un’informazione reciproca importante". Molti cardinali - ha detto padre Lombardi - hanno l’esigenza di approfondire le varie questioni: "Quindi – ha precisato - io trovo, onestamente, molto normale, molto naturale e anche molto saggio che non si decida".<br>Alla domanda di un giornalista su presunti cardinali italiani che avrebbero fatto trapelare notizie al di fuori delle congregazioni generali, padre Lombardi ha risposto: “Chi manchi alla riservatezza, io non lo so. Se qualcuno lo sa, lo dica pure, ma io non lo so. Quindi, dire ‘i cardinali italiani stanno mancando alla riservatezza’, io non lo accetto”.</p> redazionehttp://www.blogger.com/profile/02329412230661084893noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2275642995156698218.post-73580665569537169912013-03-07T11:30:00.001+01:002013-03-07T11:30:11.629+01:00La Curia zittisce gli americani “Parlate troppo”<p>(<a href="http://vaticaninsider.lastampa.it/">Giacomo Galeazzi – <strong>Vatican insider</strong></a>) - Oggi i 115 elettori sono tutti a Roma quindi si può fissare l’ingresso nella Cappella Sistina. Nelle congregazioni prende piede l’ipotesi che l’elezione pontificia cominci domenica o lunedì. Stamattina giurano gli ultimi conclavisti e nel pomeriggio si potrebbe votare la data d’inizio conclave. Con l’arrivo del polacco Nycz, del vietnamita Pham Minh Man, del tedesco Lehmann, dell’egiziano Naguib e del cinese Tong Hon è scattata l’ora X. «La scelta può legittimamente essere presa», spiega ai porporati l’arcivescovo giurista Sciacca che assiste Bertone nella sede vacante.<br>Non c’è ancora la data ma già la Curia impone ai porporati il «black out» informativo. Le tensioni andavano avanti da qualche giorno, sotto traccia, finché ieri mattina è esploso lo scontro tra «romani» e «stranieri». <p><img style="display: inline; float: left" alt="Cardinali" align="left" src="http://vaticaninsider.lastampa.it/typo3temp/pics/7a034b14cc.jpg">Il decano Sodano e il camerlengo Bertone (alleati contro gli extra-curiali dopo otto anni di reciproca ostilità) hanno cercato fino all’ultimo di arginare il compatto gruppo dei cardinali Usa. In un’ottica di trasparenza le eminenze statunitensi avevano finora gestito un’informazione parallela sui temi del conclave, organizzando un briefing quotidiano al Collegio Nordamericano che li ospita. Per questo, attraverso Re, lunedì sera era stato incaricato il più curiale degli americani, Rigali, di far presente ai confratelli che «non era opportuno». Martedì ci aveva provato il anche il conclavista sodaniano, Lajolo ad ammonirli: «Gli americani parlano di più con la stampa perché hanno il loro stile, sono espansivi». Una «glasnost» che viola secolare discrezione e felpate cautele. Niente da fare e allora, prima che si tenesse l’ennesimo briefing, al tavolo della presidenza (Bertone, Sodano) hanno ceduto all’irritazione crescente e il richiamo è arrivato come uno schiaffo nel pieno dell’Aula del Sinodo. «È stata espressa preoccupazione in congregazione sulla fuga di notizie», ha poi spiegato la portavoce dei cardinali Usa, suor Mary Anna Walsh. La conferenza stampa di Dolan prevista per le 14,30 è stata cancellata un’ora prima. <p>«A titolo precauzionale i cardinali hanno concordato di non dare interviste», aggiunge suor Walsh secondo cui le lamentele riguardano i media italiani (in particolare un reportage de «La Stampa») che hanno come fonti alcuni porporati. Se gli americani sono arrivati a Roma convinti che dietro la fuga di documenti riservati della Santa Sede non ci fosse solo il maggiordomo papale Paolo Gabriele ma una Curia senza governance, ora lo pensano ancora di più. Il termine scelto per ben due volte da suor Walsh non è casuale: «Leaks», come i Wikileaks e i Vatileaks. Nel collegio cardinalizio, chiarisce il portavoce vaticano padre Federico Lombardi, «sono tutti corresponsabili del cammino in corso e ognuno deve saper bilanciare l’esigenza della riservatezza con le altre». <p>Le frizioni erano già emerse nei giorni scorsi. Troppo diverse le due linee di comportamento: una abbottonatissima, soprattutto per i cardinali italiani, l’altra, dei porporati Usa, aperta al confronto con i media e pronta a mettere sul piatto della discussione qualsiasi argomento, da Vatileaks alla pedofilia, dai tempi del conclave alla Curia. Il bavaglio imposto dal «partito romano» agli «yankees» potrebbe rivelarsi un clamoroso boomerang. Una fumata stelle e strisce è ritenuta plausibile anche dal ruiniano Dino Boffo. «Non mi stupirebbe un Papa proveniente dal mondo nuovo». Il direttore della tv dei vescovi indica un modello per la lotta agli abusi:«Guardiamo alla diocesi di Boston, che era una delle più colpite, adesso il seminario pieno e i fedeli sono tornati a fare offerte». Segno che si è andati nella giusta direzione. Ieri pomeriggio a San Pietro la preghiera (guidata da Comastri e non da Sodano come annunciato) per invocare la discesa dello Spirito Santo sul conclave. <p>Nel giorno del briefing annullato degli americani, la Segreteria di Stato vaticana ha inviato dall’account @TerzaLoggia il suo primo tweet:«In questo momento di particolare importanza, ci uniamo a tutta la Chiesa in preghiera per il futuro Pontefice». Ma conclavisti in silenzio stampa.«Tacite ora». <p align="right"><a href="http://www.lastampa.it/">(©2011 La Stampa - LaStampa.it Tutti i diritti riservati.)</a> redazionehttp://www.blogger.com/profile/02329412230661084893noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2275642995156698218.post-87251554737530016312013-03-05T12:07:00.001+01:002013-03-05T12:07:04.327+01:00Aggiornamenti Live<p>Sulla nostra pagina <a href="https://www.facebook.com/pages/Tu-es-Petrus-News/583139721713472">FACEBOOK</a> troverete la cronaca live di tutto quello che avviene in questi giorni in Vaticano, inizieremo alle 13.00 con la Conferenza Stampa di Padre Lombardi.</p> <p>Seguiteci, ci aspettiamo tanti <a href="https://www.facebook.com/pages/Tu-es-Petrus-News/583139721713472">MI PIACE</a>!</p> redazionehttp://www.blogger.com/profile/02329412230661084893noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2275642995156698218.post-61029210749529871692013-03-04T16:54:00.001+01:002013-03-04T16:54:03.789+01:00Le aspettative dei fedeli<p align="justify">Daniel Dibisceglie – Un Papa giovane, aperto al dialogo, che non abbia timore di affrontare gli scandali, queste sono le aspettative dei fedeli per questo conclave, non si vuole ne un nuovo Benedetto XVI ne un <img style="display: inline; float: left" align="left" src="http://www.ogginotizie.it/GUI/file_contenuti/504886_conclave.jpg" width="186" height="104">Giovanni Paolo II ma un misto delle due importanti figure.</p> <p align="justify">Il nuovo Pontefice dovrà guidare una barca in tempesta e dovrà condurla in acque tranquille, aspettative difficili ma si pensano già ad alcuni nomi, dagli italiani Scola, Bagnasco, Bertone e Ravasi, agli americani O’Manley (Frate Cappuccino), Dolan e DiNardo, al canadese Ouellet al filippino Tagle, figure importanti e conosciute ma nulla sarà certo finché non avremmo la tanto attesa fumata bianca. </p> <p align="justify">Secondo indiscrezioni si pensa ad un inizio del conclave per settimana prossima, si ha l’urgenza di una nuova guida, quindi si prevede un conclave breve che permetta alla Chiesa di avere un nuovo Papa una settimana prima della Settimana Santa, la Messa di Inizio Pontificato potrebbe essere già domenica 17 marzo, sempre se queste indiscrezioni saranno realtà. Nei prossimi giorni le congregazioni generali stabiliranno la data esatta dell’inizio del conclave che sarà preceduto dalla Messa Pro Eligendo Pontefice.</p> redazionehttp://www.blogger.com/profile/02329412230661084893noreply@blogger.com0