19 marzo 2011

Libia, partiti i raid aerei colpiti mezzi corazzati

(Avvenire) - Alle 17.45 ora italiana sono iniziati i raid aerei contro le forze leali al leader libico Muammar Gheddafi. Aerei francesi hanno aperto il fuoco su un veicolo. Lo ha riferito il ministero della Difesa francese. Sono «una ventina» gli aerei impegnati oggi nell'operazione militare sulla Libia. «Il primo obiettivo è stato distrutto». Così il portavoce del ministero della Difesa francese, Laurent Teisseire, ha annunciato che un veicolo militare di terra libico è stato raggiunto e neutralizzato da una bomba lanciata da un caccia francese. L'operazione contro le forze libiche leali a Muammar Gheddafi, in una zona di 100-150 chilometri intorno a Bengasi, bastione dei rivoltosi nell'est del Paese.
Aerei da guerra francesi hanno distrutto quattro carri armati libici durante attacchi aerei nel sudovest della città libica di Bengasi. Lo ha riportato la tv Al Jazeera citando fonti.
Centinaia di profughi provenienti dalla città libica di Bengasi, teatro oggi di violenti scontri, si stanno affollando lungo il valico di Sallum, al confine con l'Egitto. La tv satellitare al-Arabiya, riferisce dell'arrivo di centinaia di libici, in fuggiti dalle loro case dopo l'arrivo delle brigate di Muammar Gheddafi per evitare di rimanere vittima dei bombardamenti del regime contro la città, roccaforte degli insorti.
Almeno 40 persone sono morte nell'attacco delle forze di Gheddafi stamani a Bengasi. Lo ha detto Mustafa Gheriani, portavoce del Media Committee del Consiglio transitorio libico. Gheriani ha precisato che si tratta del bilancio stimato, prima che lasciasse Bengasi per Tobruk dove
ha incontrato i media internazionali.
Numerosi cittadini libici, intanto, si starebbero radunando su obiettivi di eventuali raid contro Tripoli da parte della comunità internazionale. Lo ha riferito l'agenzia di stampa libica Jana. Se la notizia fosse confermata significherebbe che alcuni cittadini libici sono disposti a fare da scudi umani per impedire i raid. In questo senso la Croce Rossa internazionale ha chiesto alla parti coinvolte nel conflitto libico di rispettare la normativa umanitaria, permettendo agli staff medici di raggiungere i luoghi colpiti. La Croce rossa ha ricordato che il diritto umanitario vieta l'utilizzo della popolazione come scudo umano per prevenire gli attacchi.

Continua…

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