3 giugno 2011

Editoriale Tornielli: Nella terna finale c’è Scola ma non Ravasi.

(di Andrea Tornielli*) -  Il patriarca di Venezia Angelo Scola, il vescovo di Rimini Francesco Lambiasi, l’osservatore permanente della Santa Sede presso il Consiglio d’Europa Aldo Giordano. Sono i nomi dei candidati rimasti in corsa per la successione alla guida della diocesi di Milano. È la terna finale che la Congregazione dei vescovi esaminerà la mattina di giovedì 9 giugno, quando i cardinali e vescovi membri del dicastero si riuniranno per discutere il nome del nuovo arcivescovo ambrosiano.

Il nunzio in Italia, Giuseppe Bertello, ha condotto ben tre diverse consultazioni, chiedendo pareri e identikit a centinaia di vescovi, sacerdoti e laici di Milano e della Lombardia, nell’ultima delle quali, nelle scorse settimane, si chiedeva un voto su cinque nomi: oltre ai tre scelti nella terna, c’erano quelli del cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio consiglio per la cultura, e del nunzio apostolico in Venezuela Pietro Parolin. Ma ora questi due candidati sembrano usciti di scena.

Tutto è ancora possibile, nel corso della discussione qualcuno dei membri della Congregazione – che nei giorni scorsi è stata rafforzata dall’inserimento del cardinale Mauro Piacenza e del vescovo emerito Lorenzo Chiarinelli - potrebbe tornare sui nomi esclusi dalla terna, ma è ormai più che probabile che la scelta si giochi proprio su quei tre candidati.

Scola, patriarca di Venezia dal 2002 dopo essere stato rettore della Pontificia università lateranense e prima ancora, vescovo di Grosseto, è stato uno stimato collaboratore dell’allora cardinale Joseph Ratzinger all’ex Sant’Uffizio. Il Papa lo conosce bene e lo stima.

Lambiasi e Giordano, il primo vescovo già da anni ed ex assistente generale dell’Azione Cattolica, il secondo, non ancora vescovo, e oggi inserito nella diplomazia pontificia, erano stati già inclusi nella rosa di nomi sottoposta a Benedetto XVI meno di un anno fa per la diocesi di Torino. In quel caso, a sopresa e contro l’indicazione prevalente dei collaboratori, il Papa scelse il vescovo di Vicenza Cesare Nosiglia.

È la prima volta dopo quasi un secolo che la designazione dell’arcivescovo di Milano, la diocesi più grande e importante d’Europa e tra le più importanti del mondo, avviene secondo l’iter normale come accade per le altre diocesi: da molti decenni, infatti, la nomina del pastore ambrosiano era stata decisa direttamente dal Papa, senza il passaggio in Congregazione.

Giovedì si discuterà la “provvista” (così è chiamato il processo per la designazione di un vescovo), se non ci saranno intoppi e ulteriori discussioni, il cardinale Prefetto Marc Ouellet qualche giorno dopo porterà l’indicazione al Papa. L’annuncio è previsto per fine mese. Scola appare ancora in pole position.

* Andrea Tornielli, vaticanista de La Stampa è uno dei più accreditati giornalisti vaticanisti Italiani.

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