8 maggio 2011

Editoriale Andrea Tornielli–Tra gli uomini con simpatia

(Andrea Tornielli*) - I cristiani non devono rinnegare nulla del Vangelo, ma stare in mezzo agli altri «con simpatia» comunicando con il loro stesso «stile di vita quell’umanesimo che affonda le sue radici nel cristianesimo, tesi a costruire insieme a tutti gli uomini di buona volontà una “città” più umana, più giusta e solidale». Lo ha detto poco fa ad Aquileia Benedetto XVI. Mi colpiscono queste parole: il Papa ha chiesto ai cristiani del Nordest di vivere con l’atteggiamento di fede descritto dalla Lettera di Diogneto. «Con simpatia». È l’immagine di una Chiesa che non gareggia a fare l’antagonista, che non cerca la contrapposizione, che non usa la dottrina come una clava. Proprio come accadeva duemila anni fa con quel Gesù galileo, vero Dio e vero uomo, il quale attirava a sé le persone che incontrava.

Anche in questo vostro contesto la fede cristiana deve affrontare oggi nuove sfide: la ricerca spesso esasperata del benessere economico, in una fase di grave crisi economica e finanziaria, il materialismo pratico, il soggettivismo dominante. Nella complessità di tali situazioni siete chiamati a promuovere il senso cristiano della vita, mediante l’annuncio esplicito del Vangelo, portato con delicata fierezza e con profonda gioia nei vari ambiti dell’esistenza quotidiana (…).

La collocazione geografica del Nord-est, non più solo crocevia tra l’Est e l’Ovest dell’Europa, ma anche tra il Nord e il Sud (l’Adriatico porta il Mediterraneo nel cuore dell’Europa), il massiccio fenomeno del turismo e dell’immigrazione, la mobilità territoriale, il processo di omologazione provocato dall’azione pervasiva dei mass-media, hanno accentuato il pluralismo culturale e religioso. In questo contesto, che in ogni caso è quello che la Provvidenza ci dona, è necessario che i cristiani, sostenuti da una “speranza affidabile”, propongano la bellezza dell’avvenimento di Gesù Cristo, Via, Verità e Vita, ad ogni uomo e ad ogni donna, in un rapporto franco e sincero con i non praticanti, con i non credenti e con i credenti di altre religioni. Siete chiamati a vivere con quell’atteggiamento carico di fede che viene descritto dalla Lettera a Diogneto: non rinnegate nulla del Vangelo in cui credete, ma state in mezzo agli altri uomini con simpatia, comunicando nel vostro stesso stile di vita quell’umanesimo che affonda le sue radici nel Cristianesimo, tesi a costruire insieme a tutti gli uomini di buona volontà una “città” più umana, più giusta e solidale.

*Andrea Tornielli, vaticanista del quotidiano “La Stampa” è uno dei più accreditati vaticanisti Italiani.

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