30 aprile 2011

Editoriale–A Roma per il beato Giovanni Paolo II

(Andrea Tornielli*) - Cari amici, un saluto veloce da Roma, dove mi trovo da ieri sera, per seguire la veglia e la beatificazione. Su La Stampa di domani troverete molte pagine dedicate al nuovo beato. Attendo di ascoltare le parole che Benedetto XVI pronuncerà durante l’omelia della cerimonia in piazza San Pietro.

Papa Ratzinger – vale la pena di ricordarlo in un momento in cui si tende a contrapporre i due Pontefici – è stato il principale e più longevo collaboratore di Giovanni Paolo II. Lo ha conosciuto bene, da vicino. E non ha mai avuto alcun dubbio sulla santità personale del suo venerato predecessore. E’ stato Ratzinger a decidere di derogare all’attesa dei cinque anni per aprire il processo. E’ stato Ratzinger a far sì che la causa procedesse celermente. E’ lui che fra poche ore pronuncerà la formula di beatificazione.

In queste ore molte parole, molte immagini, molti ricordi ci riportano davanti agli occhi la testimonianza cristiana e profondamente umana di Karol Wojtyla. Qualcuno ha fatto osservare che siamo di fronte a un revival del pontificato concluso sei anni fa. Credo davvero che il primo ad essere contento di questo affetto che circonda il nuovo beato sia colui che dopo un conclave lampo ha accettato di prenderne sulle spalle la non facile eredità.


Interessante articolo di Andrea Tornielli uscito su La Stampa sulla Beatificazione con esclusivi retroscena.

*Andrea Tornielli, vaticanista del quotidiano “La Stampa” è uno dei più accreditati vaticanisti Italiani.

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