28 maggio 2011

Hitler voleva estirpare il cristianesimo

Articolo di Giacomo Galeazzi (La Stampa) - Papa Ratzinger ha parlato a braccio questa mattina della propria esperienza personale, «in un'epoca buia, segnata dalla guerra: quando Hitler aveva già sottomesso la Polonia, la Danimarca, gli Stati del Benelux, la Francia e successivamente aveva occupato la Jugoslavia e la Grecia». Lo riferisce l'Osservatore Romano precisando che Benedetto XVI ha messo da parte oggi il discorso preparato per l'udienza ai membri della Congregazione maschile mariana di Ratisbona, che ha ricevuto esattamente 70 anni dopo che vi era stato ammesso da giovane seminarista. «Sembrava che l'Europa - ha ricordato - fosse nelle mani di questo potere che poneva in forse il futuro del cristianesimo». Il futuro Papa, infatti, era appena stato accolto nella Congregazione, quando iniziò anche il conflitto contro la Russia: nello stesso tempo il seminario veniva sciolto e, prima che riuscisse a riunirsi, il sodalizio mariano era già stato disperso. Nonostante ciò ha però spiegato il Papa quell'esperienza è rimasta come un elemento interiore della sua vita, perchè per lui è sempre stato chiaro che non si può essere cattolici senza avere un atteggiamento mariano, che essere cattolici significa essere mariani. Una convinzione confermata in Papa Ratzinger dagli studi di mariologia compiuti nel dopoguerra, e dall'influenza che hanno avuto su di lui il teologo italo tedesco Romano Guardini e il libro «Maria, Madre dei credenti», che si rifà alle parole di Elisabetta: «Beata te che hai creduto!». Ecco perchè ancora oggi la Vergine, ha spiegato Benedetto XVI, «è la grande credente, colei che ha raccolto la missione di Abramo di essere credente, concretando la fede di Abramo nella fede in Gesù Cristo, e indicando così a tutti la via della fede, il coraggio di affidarsi a Dio, con una determinazione a rimanere saldi quando tutti sono fuggiti, a stare dalla parte del Signore quando tutto sembrava perduto e così rendere quella testimonianza che ha portato alla Risurrezione pasquale». Per questo, il Papa si è detto felice di sapere che «oggi in Baviera ci sono circa quarantamila congregati mariani, uomini che amano il Signore, che attraverso Maria imparano a conoscere e ad amare il Signore e che rendono testimonianza al Signore nelle ore difficili e in quelle felici».

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