26 marzo 2013

L’abbandono di Magdi

(Andrea Tornielli – La Stampa ) -  Magdi Cristiano Allam, già vicedirettore del “Corriere della Sera” e ora leader del movimento politico “Io amo l’Italia”, convertito al cristianesimo e battezzato personalmente da Benedetto XVI nel 2008 con padrino di battesimo il parlamentare pidiellino Maurizio Lupi, ha annunciato la sua decisione di lasciare la Chiesa. E così come le motivazioni della sua conversione erano state spiegate in un lungo articolo autobiografico sul quotidiano di via Solferino, anche le ragioni del suo repentino abbandono sono state affidate alle pagine di un quotidiano, “Il Giornale”.

“La mia conversione al cattolicesimo, avvenuta per mano di Benedetto XVI nella notte della Veglia Pasquale il 22 marzo 2008, la considero conclusa ora in concomitanza con la fine del suo papato“, scrive Magdi Allam.

“Sono stati cinque anni di passione in cui ho toccato con mano la vicissitudine del vivere da cattolico salvaguardando nella verità e in libertà ciò che sostanzia l’essenza del mio essere persona come depositario di valori non negoziabili, di un’identità certa, di una civiltà di cui inorgoglirsi, di una missione che dà un senso alla vita”.

La Papalatria che ha infiammato l’euforia per Francesco I e ha rapidamente archiviato Benedetto XVI, è stata solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso di un quadro complessivo di incertezze e dubbi sulla Chiesa… Se proprio Benedetto XVI denunciando la «dittatura del relativismo» mi aveva attratto e affascinato, la verità è che la Chiesa è fisiologicamente relativista“.

“Ciò fa sì che la Chiesa – continua Magdi Allam – assume posizioni ideologicamente contrarie alla Nazione come identità e civiltà da preservare, predicando di fatto il superamento delle frontiere nazionali. Come conseguenza la Chiesa è fisiologicamente buonista… Infine prendo atto che la Chiesa è fisiologicamente tentata dal male, inteso come violazione della morale pubblica, dal momento che impone dei comportamenti che sono in conflitto con la natura umana, quali il celibato sacerdotale, l’astensione dai rapporti sessuali al di fuori del matrimonio, l’indissolubilità del matrimonio, in aggiunta alla tentazione del denaro”.

“Ciò che più di ogni altro fattore mi ha allontanato dalla Chiesa è il relativismo religioso e in particolare la legittimazione dell’islam come vera religione…”. Allam conclude: “Continuerò a credere nel Gesù che ho sempre amato e a identificarmi orgogliosamente nel cristianesimo come la civiltà che più di altre avvicina l’uomo al Dio che ha scelto di diventare uomo e che più di altre sostanzia l’essenza della nostra comune umanità. Continuerò a difendere laicamente i valori non negoziabili della sacralità della vita, della centralità della famiglia naturale, della dignità della persona, della libertà religiosa”.

Insomma, all’origine del clamoroso gesto, la goccia che ha fatto traboccare il vaso, sarebbe stata la “Papalatria” nei confronti di Francesco - evidentemente l’ondata spontanea di simpatia umana provocata dal nuovo Pontefice e dai suoi primi gesti scatena l’orticaria in qualcuno – ma soprattutto il fatto che Papa Bergoglio abbia salutato la delegazione islamica venuta a Roma per il suo insediamento dicendo – in linea con il Concilio e i papi suoi immediati predecessori, Ratzinger compreso – che bisogna dialogare. Certo, qualcuno avrebbe preferito che la delegazione islamica fosse stata fermata all’aeroporto dagli alabardieri svizzeri e rispedita al mittente, o meglio rinchiusa nelle celle vaticane appena ritinteggiate, o magari messa alla gogna.

Francesco, con le sue scarpe grosse, avrebbe almeno potuto fare lo sgambetto ai dignitari musulmani venuti a omaggiarlo, li avrebbe potuti far legare, lasciare per almeno una notte all’addiaccio nei giardini vaticani in attesa di loro eventuale conversione (possibilmente più convinta di quella di Magdi, please). In caso contrario li avrebbe potuto trattenere come schiavi adibendoli a ruoli di bassa manovalanza… Invece il Papa, immemore della civiltà cristiana e dell’onore della Nazione Italiana tanto amata dal Nostro, li ha ricevuti e ha persino stretto loro la mano! Probabilmente l’ha fatto non essendo cosciente ciò che avrebbe provocato questo suo gesto di non inimicizia nei confronti dei musulmani: l’abbandono di Magdi Allam…

Due piccole chiose: non mi permetto di leggere nel cuore delle persone, mi dispiace che Magdi sia arrivato a questa decisione, ma leggo i giornali e a mio avviso le ragioni profondamente “civili” e anti-islamiche della conversione di Allam erano piuttosto evidenti fin dall’inizio. Per questo mi piacerebbe qualche riflessione da parte di chi ha organizzato il battesimo papale la notte di Pasqua e ha portato il giro per l’Italia Magdi (Cristiano) Allam come una Madonna pellegrina, presentando la sua storia personale come esempio di ratzingeriano connubio tra fede, ragione e religione civile identitaria da usare come una clava (povero Benedetto XVI!). E facendo sì che catechizzasse tanti poveri “buonisti”, cattolici dalla nascita senza il nerbo e la schiena dritta di certi convertiti, magari ancora propensi a tendere la mano all’immigrato prima ancora che esibisca il permesso di soggiorno e seguaci di un “re crocifisso” (per citare il buonista Papa Francesco) che si è fatto uccidere invece di fulminare suoi aguzzini.

L’ultima annotazione riguarda un passaggio a mio avviso illuminante dell’articolo di Magdi Allam, che mi ha particolarmente colpito e che non riesco a incastonare bene nel resto del discorso, tutto intriso di principi non negoziabili, religione civile e cristianesimo identitario. E’ quello in cui dice che la Chiesa “impone dei comportamenti che sono in conflitto con la natura umana”, quali “l’astensione dai rapporti sessuali al di fuori del matrimonio, l’indissolubilità del matrimonio”. C’entra anche questo nella sua decisione di lasciare la Chiesa cattolica dopo appena cinque anni?

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